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Inchiesta sui milioni e gli appetiti: Giovanardi? “Allibito” – Molinari? “Amareggiato”

23 settembre 2011 @ 17:19 Categoria: Cronaca

[1]L’Aquila – Giovanardi è allibito, amareggiato il vescovo dell’Aquila. Incazzata, invece, la città e infuriati i terremotati: i soldi del considdetto fondo Giovanardi che c’erano per loro restano bloccati, e chi sa per quanto tempo. Sono le conseguenze dell’inchiesta sui milioni che facevano gola a molti avventurieri, e ora rimarranno in cassaforte. “Neppure un euro dei 12 milioni stanziati due anni e mezzo fa dal Dipartimento Famiglia della Presidenza del Consiglio per la ricostruzione dei territori terremotati, e’ stato ancora speso in attesa di risposte dal territorio: naturalmente adesso siamo costretti a bloccare tutte le erogazioni sino che non si sia fatta chiarezza nell’indagine giudiziaria in corso”. Ad affermarlo e’ Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
“Rimango pero’ allibito – continua Giovanardi – come riporta la stampa di oggi, che il procuratore della Repubblica de l’Aquila dichiara che una Onlus presieduta dai due vescovi de l’Aquila era nata per ingannare le istituzioni, e ancora, che i due arrestati sono accusati tra l’altro di ‘aver rappresentato (a Giovanardi) un quadro distorto della situazione politica aquilana’”. “Non lo so – conclude il sottosegretario – se le informazioni politiche corrette su l’Aquila vengano fornite dall’assessore Stefania Pezzopane, ma certamente il Dipartimento per le politiche della famiglia, che sarebbe parte lesa del tentativo di truffa, non si e’ fatto imbrogliare ne si e’ fatto prendere in giro da nessuno”.
Amareggiato, un po’ anche disorientato, è apparso oggi in tv, intervistato da Daniela Senepa della Rai, il vescovo Molinari. Si è augurato che non venga meno la serenità del lavoro a favore della città, ha espresso fiducia, ha ribadito che nessuno è colpevole fino ad una prova di colpa. “Mi fido delle persone – ha detto Molinari – finchè non mi si dimostra il contrario. Comunque, quello che emerge è un altro problema per la città”.
Cauto, com’è giusto il prelato aquilano, ma tutti ricordano che sia lui che il suo collega D’Ercole presero la distanze dalla vicenda dimettendosi dalla Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo. Qualche cigolìo sospetto si sentitva già da allora? Del resto, quando nel piatto ci sono molti soldi, nessuno piange, e crescono mire e appetiti. In stato di detenzione, ieri, i due arrestati, Fabrizio Traversi di 62 anni e il medico aquilano Gianfranco Cavaliere, come abbiamo riferito, non hanno aperto bocca, interrogati dal magistrato. Chi sa cosa e quanti altri spunteranno fuori da questa rumorosa indagine, il cui nocciolo è come quello della pesca: duro, rugoso. Ma cela dentro di sè il denaro, eterna sirena per le voglie insane. Ulisse si fece legare per non cedere alle lusinghe delle sirene. Se lo avessero fatto anche altri… non sarebbero nei guai. Comunque, staremo a vedere: siamo solo all’inizio, anche se le indagini durano da mesi.


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