^[1]L’Aquila – Oggi il Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha designato il professor Fernando Ferroni (scienziato che lavora al Laboratorio del Gran Sasso) come nuovo presidente dell’ente in attuazione delle norme del nuovo statuto. Nato a Roma nel 1952, Ferroni e’ ordinario presso l’Universita’ la Sapienza dal 2000. Laureato in Fisica alla Sapienza nel 1975 si e’ da sempre occupato di aspetti sperimentali della fisica delle particelle elementari. Ha lavorato al CERN di Ginevra, dapprima in esperimenti sui neutrini fino agli anni ’80 e poi all’esperimento L3 al LEP (l’acceleratore che ha preceduto LHC nel tunnel di Ginevra). Nei primi anni ’90 ha iniziato la sua collaborazione con l’esperimento BaBar alla macchina PEP2 di SLAC (Stanford, USA) per lo studio della violazione di CP nei decadimenti del quark ‘beauty’. Lavora attualmente ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso nell’esperimento CUORE per la ricerca del doppio decadimento beta senza emissione di neutrini e in un progetto innovativo nello stesso campo finanziato da un grant dello European Research Council.
Lo scopo di CUORE è osservare il doppio decadimento beta senza neutrini del 130Te, tellurio, una trasformazione nucleare estremamente rara, possibile solo se il neutrino è una particella di Majorana con massa non nulla. L’osservazione di questo decadimento permetterebbe dunque di stabilire se il neutrino e la sua antiparticella coincidono, diversamente da quel che accade per tutte le altre particelle elementari note in natura, e darebbe informazioni preziose sul valore della massa del neutrino stesso, che tuttora è ignota. Di recente, un altro esperimento tra CERN e Gran Sasso, avrebbe dimostrato che i neutrini sono più veloci della luce, e questo confermerebbe che a proposito di tali particelle esistono motivi di curiosità: potrebbero avere caratteristiche uniche tra quelle note. Insieme particella e antiparticella, e più feloci della luce: davvero stupefacente. Molto da scoprire sui neutrini, quindi.
Ferroni è autore di alcune centinaia di articoli su riviste scientifiche e ha partecipato a numerosi comitati internazionali nell’ambito della Fisica delle Alte Energie.