Fondi Giovanardi, Srour vuol sapere


L’Aquila – DUE ORE DI COLLOQUIO OGGI CON IL PM PICARDI – “MI FIDAVO DEI VESCOVI” – (aggiornamento) – Nessun atto giudiziario, nessuna accusa precisa, solo notizie sui giornali circa un presunto coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria (con due arresti, cinque indagati) sui fondi Giovanardi. 12 milioni che in parecchi avrebbero voluto usare a proprio beneficio, anzichè la la collettività colpita dal terremoto. Una tentata truffa con risvolti inquietanti ed eclatanti, vescovi che si scusano per aver dato troppa fiducia a chi non la meritava, vip che si preoccupano, nomi a decine che spuntano da migliaia di intercettazioni. Qualcosa di scottante. Tra gli indagati figura il nome di Mimmo Srour, ex assessore provinciale. Ma lui dichiara di non saperne nulla, neppure un accenno ad eventuali accuse, che comunque sono marginali e non riguardano la tentata truffa. E così, scortato dal suo avvocato di fiducia Paolo Vecchioli, questa mattina Srour ha chiesto e ottenuto di essere sentito dal PM Antonietta Picardi (foto).Due ore di colloquio, e chiarimenti forniti. Srour sarebbe coinvolto a causa di vizi procedurali relativi alla pratica di ingresso della Provincia nella fondazione Abruzzo Sviluppo. Quindi come era assessore. Una situazione che ha indotto Srour qualche giorno fa a sfogarsi con amarezza: “Vengo processato dai giornali?”.
“Non avevo motivo per non fidarmi. Nella fondazione Abruzzo solidarieta’ e sviluppo c’erano i vescovi e associazioni non profit. Lo stesso ministro Giovanardi era a conoscenza della struttura”. E’ quanto ha ribadito , nel colloquio di questa mattina, l’ex assessore provinciale a Mimmo Srour, nel corso dell’interrogatorio con il pm Antonietta Picardi. Srour ha spiegato i suoi rapporti con la Fondazione finita nella bufera dopo gli arresti domiciliari di Fabrizio Traversi e di Gianfranco Cavaliere per una presunta truffa sui fondi per il sociale (12 milioni di euro) destinati alle popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile 2009. il politico ha risposto al pubblico ministero si quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e, in particolare, sul suo ruolo nell’ingresso della Provincia nella Fondazione. “Rifarei qualunque cosa per promuovere i piccoli comuni”, ha detto Srour al termine dell’interrogatorio. “Io mi fidavo dei vescovi. E, per giunta, la delibera sull’ingresso della Provincia nella Fondazione non e’ stata presentata da me ma dall’ufficio di presidenza”. Srour fa riferimento alla delibera 32 del 22 luglio 2010. “Quando e’ stata votata – ha aggiunto l’ex assessore provinciale – io mi trovavo a Roma. Al telefono mi venne detto che c’erano stati problemi con la maggioranza, mentre la minoranza si era astenuta”. “C’e’ una intercettazione telefonica – ha detto l’avvocato Vecchioli – tra il mio cliente e Cavaliere in cui quest’ultimo senza mezzi termini sollecitava Srour ad avere un occhio di riguardo sulla vicenda della Fondazione. Ebbene Srour gli ha risposto che c’era da rispettare le regole”. Sempre stamane gli avvocati Attilio Cecchini ed Angelo Colagrande rispettivamente legali di Gianfranco Cavaliere e Fabrizio Traversi hanno presentato istanza per la revoca dei domiciliari.

Quanto all’inchiesta, si è appreso che c’è un’istanza di scarcerazione per i due coinvolti agli arresti domiciliari, Traversi e Cavaliere.


03 Ottobre 2011

Categoria : Cronaca
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