“Sanità? Diffamatori senza riposo”


Pescara – CHIODI RESPINGE ILLAZIONI E SNOCCIOLA DATI – Chiodi mette insieme e impacchetta tutte le dicerie e gli attacchi politici che lo colpiscono sulla sanità, attende l’occasione positiva, e replica ad alzo zero. Lo ha fatto ancora oggi, agganciandosi a nuovi giudizi positivi sulla sanità abruzzese, piuttosto autorevoli.
E’ il “Tavolo di Monitoraggio sui Lea” (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) a riconoscere, stavolta, quanto fatto dalla Regione Abruzzo. “E’ un altro segnale importante che testimonia come il nostro lavoro sia stato apprezzato”, premette il presidente. A dare notizia del parere espresso a Roma dal Ministero e’ stato Chiodi, nel corso del suo intervento alla conclusione di un convegno , questa mattina presso la Facolta’ di Economia. In risposta all’ennesimo attacco delle opposizioni, Chiodi ha detto: “Ci sono dei diffamatori di professione che criticano solo senza fare proposte. Dicono che voglio far costruire ospedali per favorire non so chi, dicono che si vuole favorire la sanita’ privata, e hanno detto falsita’ sulla chiusura di alcuni ospedali. In realta’ quelli esistenti sono obsoleti. Voglio costruire ospedali nuovi per dare agli abruzzesi strutture moderne che offrano maggiore tecnologia, qualita’ e sicurezza. La verita’ e’ che ci sono dei diffamatori politici che non hanno stile e non sanno cosa e’ il confronto politico. Basti pensare che il ministro Fazio diceva che in Abruzzo dovevano esserci sono 9 ospedali pubblici. L’opposizione fa solo polemiche e terrorismo politico per guadagnare consensi, ma il pareggio di bilancio e il miglioramento dei conti della Sanita’ fortunatamente non sono parole, ma fatti”.
Chiodi ha fatto poi un discorso generale sullo stato della sanita’ abruzzese, anche alla luce del Piano di rientro attuato dalla Regione: “Le problematiche del nostro Sistema sanitario che stiamo cercando di risolvere sono molteplici. Oggi paghiamo pero’ il risultato di anni e anni di gestione politica della sanita’ che non ha funzionato. I risultati sono stati sotto gli occhi di tutti, e cosi’ – ha spiegato il presidente Chiodi – abbiamo detto che bisognava cambiare, anche a costo di sacrifici. Noi lo stiamo facendo razionalizzando le risorse, ma mantenendo gli stessi standard assistenziali, come confermato anche dal Tavolo di monitoraggio. Le pressioni di politica e corporazioni varie hanno penalizzato e danneggiato nel tempo il sistema sanitario abruzzese. A causa di queste interferenze, alcune anche inattese e inspiegabili, l’Abruzzo e’ rimasto indietro. Oggi siamo in ritardo di dieci anni rispetto alle altre regioni. Quando siamo arrivati tre anni fa, abbiamo trovato una situazione drammatica. Io ho visto sulla mia pelle che cosa ha significato fermare l’emorragia del sistema sanitario. Io oggi – ha proseguito Gianni Chiodi – non sottovaluto quello che abbiamo fatto in questi anni, considerando le resistenze anche di chi non pensavamo avesse interesse a far si’ che la situazione non cambiasse. Sono Commissario della Sanita’ dal 2010 e dico che quello che e’ stato fatto e’ stato importante. C’erano e ci sono delle emergenze che stiamo affrontando. In sette anni in Abruzzo era stato accumulato un disavanzo di 2,5 miliardi di euro. Noi, come Regione Abruzzo, abbiamo messo in atto il risanamento di bilancio finanziario proprio grazie al Commissariamento della Sanita’. L’Abruzzo era arrivato ad un passo dal default e dal crac finanziario. Oggi possiamo dire che e’ iniziata una seconda fase che, con il salvataggio del sistema sanitario, abbiamo posto le basi e le premesse per poter tornare ad investire”. Il presidente Chiodi ha poi auspicato una presa di coscienza da parte di tutte le componenti: “Solo uniti possiamo vincere questa battaglia. Il sistema sanitario ha bisogno di essere governato. Per troppi anni non lo e’ stato. Ma ripeto – ha detto ancora il presidente Chiodi – e’ necessaria la partecipazione di tutti. All’inizio cosi’ non e’ stato e come presidente della Regione mi sono sentito solo. Oggi pero’ possiamo dire di avere iniziato una fase nuova. Occorre avere conti in ordine e pareggio di bilancio per non mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi, come e’ accaduto in altre regioni. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che l’Abruzzo si salva solo con l’apporto di tutte le componenti”.


07 Ottobre 2011

Categoria : Cronaca
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