Nel Mar Morto della cultura, chi ricorda la perduta Accademia dell’Immagine?

L’Aquila – (Foto: Gabriele Lucci, padre dell’Accademia, con l’attore Di Caprio) – Bene la mobilitazione – finora senza grandi esiti – per salvare l’Istituzione sinfonica abruzzese ISA, ma L’Aquila e la Regione lasciarono morire l’Accademia dell’Immagine: un pilastro culturale unico sicuramente in Italia, ma probabilmente anche ben oltre. E’ un pezzo poco onorevole del passato che non bisogna dimenticare. La cultura non è fatta solo di misuca e teatro.
Per ora le iniziative per l’ISA non hanno prtodotto ipotesi di soluzione della crisi che sta affondando l’ente. Ma almeno in parecchi si fanbno sentire, dichiarano, affermano, spesso sproloquiano. Il problema è in primo piano. L’Accademia c’era e nel 2009 morì con il terremoto, senza più rialzare la testa. Oggi non ne parla più nessuno: come se non fosse mai esistita. E’ chiaro che a molti fa semplicemente comodo che non ci sia più.
E’ lòa classica pagina nera di una regione edi una città che in tema culturale non hanno mai compiuto scelte o tracciato percorsi praticabili senza assurdi equilibrismi. La Regione Abruzzo, che non ha mai brillato per lungimiranza o lucida percezione delle esigenze culturali Clientele e gineprai politici più che veri indirizzi di crescita culturale. Problema che si può estendere all’intera politica abruzzese, inclusi i cosiddetti vertici del potere ed incluso anche quel mondo di sinistra che, in passato, sicuramente aveva maturità intellettuale e sensibilità al terma della cultura intesa come crescita e non come orto da coltivare per trarne benefici elettorali.
Se così non fosse, oggi nel novero delle istituzioni da salvare o semplicemente da lasciar vivere senza continui patemi, riaffiorerebbe la perduta ma non dimenticata accademia cinematografica aquilana, capace di colpi df’ala ad altissimo livello.

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