“Rinascita, il lavoro è la chiave di volta”: cooperazione con Chiodi e proposte


pezzop-stef-31L’Aquila – La sfida per la ricostruzione in provincia dell’Aquila deve passare anche attraverso la rimessa in moto delle imprese, il rilancio dell’economia, la tutela dei posti di lavoro. Nell’esperienza della ricostruzione umbra, le parole d’ordine sono state tre: lavoro, case, chiese. Devono essere anche le nostre, con lo stesso ordine di priorità. Ma ancora una volta il lavoro la fa da “cenerentola”. E’ l’opinione della presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, che “apre” politicamente al presidente Chiodi, assuendo un atteggiamento disposto alla cooperazione e sicuramente utile per tutti in provincia dell’Aquila.
“Certo, nel decreto per l’Abruzzo, ormai legge, tra tante ombre e lacune -scrive la Pezzopane – ci sono anche opportunità interessanti per fronteggiare l’emergenza lavoro. Opportunità che non vanno sprecate, ma su cui va impressa una forte accelerazione. Ora più che mai il lavoro diventa un’ancora di salvezza. Uno dei motivi per cui restare nel territorio in cui si è nati e per tornare a farlo rivivere. Il governo ripete in continuazione che ci sono le risorse da mettere in campo. Bene, se tali risorse sono reali, mettiamole a frutto. Se il Presidente della Regione Gianni Chiodi, che è anche commissario delegato per la ricostruzione in Abruzzo, è disposto ad accettare il metodo della concertazione con le altre parti in causa, un metodo in cui siano chiari ruoli e responsabilità, e a convocare al più presto una cabina di regia, siamo pronti da subito a farne parte e a contribuire con alcune proposte costruttive per ripartire prima possibile.
1) Nel decreto è prevista la stipula di Accordi di Programma. Questa è l’occasione buona per farne decollare alcuni, su cui ci siamo spesi da tempo. Come quello per la Valle peligna e l’Alto Sangro, per la Micron e per il comprensorio aquilano.
2) Mai più consorzi industriali commissariati, causa solo di lungaggini burocratiche e di immobilismo. Siano dati in mano a persone di alta professionalità e affidabilità, capaci di politiche innovative rivolte ai giovani.
3) La ricerca deve essere riconosciuta come priorità. In questo contesto le professionalità come quelle di Technolabs vanno assolutamente valorizzate. Non si può più consentire a qualche imprenditore spregiudicato di proseguire la politica del “mordi e fuggi”. Su questo la Regione e il Governo hanno il dovere di assumere impegni precisi, mantenendo fede alle assicurazioni date dal Ministro Scajola, che prima delle elezioni, a L’Aquila, si proclamò garante del rilancio industriale.
4) Su Finmek L’Aquila e Sulmona, come su altre aziende da tempo in cassa integrazione, va trovata una soluzione industriale concreta e definitiva.
5) Anche per la Reiss Romoli vanno accelerati i tempi e va chiuso subito l’accordo con Telecom.
6) Va rilanciato il ruolo di Abruzzo Engineering. Il progetto della banda larga è quanto mai necessario per consentire le comunicazioni nei piccoli centri, a partire da quelli del cratere. Il centro storico dell’Aquila potrebbe diventare un laboratorio ad alta tecnologia, dotandolo finalmente di reti potenti.
7) Potenziare i call center, individuando una mission aggiuntiva, di utilità sociale. Nei giorni dell’emergenza è emersa sempre con maggiore evidenza la necessità di fornire informazioni utili ai cittadini. A L’Aquila e in provincia esistono professionalità in grado di offrire questi servizi, che potrebbero compensare il “calo” di commesse, troppo spesso usato come espediente per chiudere i battenti.
8) Incentivare il ricorso all’energia sostenibile, come stanno già facendo altri paesi del mondo. Questo consentirebbe anche la nascita di nuove imprese, la creazione di nuovi lavori, su cui soprattutto le giovani generazioni potrebbero investire.
9) Modificare immediatamente il codice degli appalti, per consentire alle imprese locali di lavorare per la ricostruzione.
10) Va sperimentato un nuovo modello di lavori socialmente utili, sulla falsariga dell’accordo stipulato con la Provincia di Trento. Il sisma ha creato nuovi bisogni sociali, nuovi emarginazioni, a cui vanno date risposte precise”.
(Nella foto: Lavoro, economia, imprese,tutela dell’occupazione sono le basi per ripartire secondo Stefania Pezzopane)


19 Luglio 2009

Categoria : Cronaca
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