Delitto Natarelli: Di Florio interrogato 4 ore


Paglieta – E’ durato quattro ore l’interrogatorio di Antonio Di Florio, indagato a piede libero per omicidio volontario della moglie Amalia Natarelli, 58 anni, morta il 23 dicembre scorso poco dopo essere arrivata all’ospedale di Lanciano in gravissime condizioni. L’autopsia, effettuata dall’anatomopatologo Ivan Melasecca il 24 dicembre, chiarirà le cause della morte e se le numerose ferite e fratture della donna siano compatibili con una aggressione che gli inquirenti sospettano sempre più essere il motivo del decesso della donna. Antonio Di Florio, 64 anni, autista della Di Fonzo Bus in pensione da qualche anno, è l’unico indagato dalla Procura al momento. Ieri pomeriggio l’uomo ha risposto alle domande del sostituto procuratore Rosaria Vecchi alla presenza del suo avvocato, Tommaso Di Nella, e ricostruito ancora una volta le ore precedenti la morte della moglie, respingendo l’accusa di omicidio. “Di Florio è tranquillo, per questo abbiamo deciso di non avvalerci della facoltà di non rispondere. Quel pomeriggio, intorno alle 15, ha sentito i lamenti della moglie mentre era fuori in giardino – spiega l’avvocato Di Nella – ed una volta entrato in camera da letto l’ha trovata riversa a terra in una pozza di sangue. Le ha prestato subito soccorso, prima chiamando il 118 e poi somministrandogli un farmaco per la coagulazione del sangue, perchè la donna spesso perdeva sangue dal naso e più di una volta era caduta. La signora non era in buone condizioni di salute, tanto che a novembre era stata ricoverata un mese nell’ospedale di Lanciano – continua l’avvocato – ed era quasi sempre a letto”. La coppia ha un unico figlio, Andrea, che non vive più nella casa di famiglia in contrada Prangiarella di Paglieta (Chieti) e il giorno della morte della madre si trovava a Roma pronto a partire per un viaggio. A 100 metri dalla casa della coppia, sequestrata dalla Procura poco dopo la morte della donna, vivono la cognata e la madre 93enne di Di Florio: spesso la moglie del fratello di Di Florio assisteva la Natarelli e la mattina del fatto la donna era stata nella casa, come di consueto, sottolinea l’avvocato Di Nella. La polizia scientifica di Ancona, che ha effettuato i rilievi nella casa il giorno di Natale, ha sequestrato lenzuola, pigiama e una saponetta, oltre ad altri reperti che saranno utili alle indagini, condotte dal sostituto procuratore del tribunale di Lanciano, Rosaria Vecchi, e dal commissariato di polizia di Lanciano.


27 Dicembre 2011

Categoria : Cronaca
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