Perchè i fornitori non sono pagati?


La Cgia di Mestre, un organismo che se non ci fosse, andrebbe inventato, rivela che la ASL dell’Aquila paga i suoi fornitori in tempi medi di 402 giorni. In Italia, i tempi per i pagamenti mediamente sono molto più brevi, e in Abruzzo di 217 giorni. Ci sono città del Sud in cui i fornitori aspettano anche tre anni, e città del Nord in cui i pagamenti avvengono in 60 giorni o anche meno. C’è una legge che impone tempi contenuti, ma naturalmente giace e dorme in qualche augusto cassetto parlamentare.
Se è possibile pagare in 60 giorni (perchè avviene), per quale motivo la ASL aquilana ne impiega 402 e in Abruzzo mediamente ne occorrono 217? Come sarebbe bello saperlo…
Provino Monti, se ha il tempo, e il nostro presidente Chiodi, a rispondere a questa domanda. Un perchè, a questo mondo, c’è sempre, per ogni cosa che avviene. Un malcostume incallito e stratificato, da parte della burocrazia, fa sì, forse, che i tempi si allunghino. Ma molti fornitori non ce la fanno a sopportare esposizioni tanto lunghe. Come non ce la fanno imprese e costruttori, ad esempio. E chi sa quanti altri.
A noi, che siamo maliziosi più di Monti e Chiodi insieme, ammesso che lo siano, viene in mente un esempio che potrebbe essere spiegazione. Generica, non riferita alla ASL oppure ad altri. Parliamo in genere. Poniamo che un fornitore abbia bisogno di essere pagato e che un ufficio tardi. Il fornitore è costretto a premere, telefonare, chiedere incontri, raccomandarsi. Ben sapendo che non si bussa mai a mani vuote ad una porta autorevole. Si bussa con i piedi. Elargito il dono, il “pensierino”, come d’incanto il pagamento arriva. Potrebbe essere questo il motivo di tanti inspiegabili e pelosi ritardi? Potrebbe un’elargizione indurre il sonnacchioso burocrate a ritrovare la pratica impolverata, a tirarla fuori dal cassetto e ad ornarla con un bonifico bancario?
Questo, più di noi, lo sanno coloro che subiscono i ritardi. Ce lo dicano loro. Noi abbiamo tessuto un’ipotesi generica. Andreotti diceva che pensar male è forse peccato, ma non sbagliato.



08 Gennaio 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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