Sole 24, e se fosse salutare?


L’Aquila – (di G.Col.) – Non che tutti pendano dalle labbra del Sole 24 Ore e delle sue classifiche su politici e amministratori italiani, ma sicuramente le “pagelle” del quotidiano economico hanno un peso. Sono attese come Forche Caudine, o come un esame per la patente di guida. Siccome in questo paese tutti sono sempre, da qualche parte, sotto elezioni, i giudizi hanno anche una valenza influente sul risultato elettorale. Insomma, il Sole 24 Ore impone un appuntamento di cui molti politici farebbero a meno. Ma che fingono di accettare senza inghiottire amaro: in nome della democrazia reale, blaterano. Tutti dovrebbero ricordare, infatti, che sovrano è il popolo e che ogni giudizio al popolo spetta.
Scotta, quindi, per il presidente Chiodi o per il sindaco di Pescara. Albore Mascia, vedersi collocati in basso. Amareggia il sindaco dell’Aquila Cialente aver perso posizioni. Strappa sorrisoni al sindaco di Chieti Di Primio il suo primato abruzzese. E così via. Solitamente, i giudicati dopo essersi arrampicati sui vetri, hanno tentato – in passato – di contestare i giudizi severi. Quelli graziati dignitosamente tacciono o diffondono poche righe di soddisfazione. Spaccando in quattro il capello, anche i bocciati avrebbero da dire le loro, ma molti hanno imparato a non farlo.
Per due motivi, secondo noi. Quelli più accorti, o che dispongono di consiglieri e addetti stampa professionali, capiscono finalmente che la notizia ha vita breve: compare sui giornali, magari sparata, e il giorno dopo l’hanno dimenticata tutti, tranne i politici avversari che la usano per attaccare e dileggiare i bocciati. Ma poi dimenticano anche loro. In fondo, è solo il giudizio di un giornale, mica quello universale che tutti ci attende…
L’altro motivo è che, onestamente (ma quanto un politico può davvero essere onesto negli intenti?) , se il giudizio è una batosta tipo quella toccata ai bocciatissimi, può essere trasformato in una sana iniezione di energia, da usare per fare di meglio domani. In fondo, mica si fa il sindaco o il presidente per il pur lauto stipendio… C’è anche una cosa che si chiama dignità. Mi giudicano male? Grazie dello stimolo: mi impegnerò di più. Scalerò le classifiche e guadagnerò punti. La prossima volta vi faccio vedere…
E allora, grazie Sole 24 Ore. In fondo, a ben guardare, un sindaco o un presidente non ce li leviamo perchè la pagella li ha bocciati. Restano. Allora tanto vale che diventino più bravi, nel nostro interesse. La ghigliottina (con qualche rimpianto) l’hanno messa in archivio. Ormai ha perso il filo ed è arrugginita. L’unica strada è costringere quelli che abbiamo eletto (non dimentichiamoci questo dettaglio) a comportarsi neglio. E non c’è niente di meglio, per riuscirci, di un’insufficienza grave o gravissima. Pur ricordando, caro quotidiano economico, che nessuno in coscienza e in cuor suo può credere che Chiodi sia il peggior presidente italiano. Neppure Acerbo o Mascitelli, D’Alessandro o Paolucci, fieri avversari del governatore. Avremmo voluto vedere loro al posto di Chiodi (o di Cialente) il 7 aprile 2009, il giorno dopo. Cerchiamo di essere quanto meno obiettivi con noi stessi.


17 Gennaio 2012

Categoria : Cronaca
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