Abruzzo fragile e impreparato, occorre ripensare tutto


Avezzano – EMERGENZA ECCEZIONALE, MA ANCHE INTERVENTI SCOORDINATI – (di Giuseppe Di Pangrazio, consigliere regionale PD) – La nostra Regione è al centro di una nuova e grave emergenza. Una nuova emergenza che si aggiunge alle già numerose vissute dai cittadini abruzzesi e divenute ormai ‘normalità’.
Non è il momento di sterili polemiche, che avrebbero il solo effetto di creare ulteriore disagio e fastidio, ma di una riflessione profonda mi auguro venga posta al centro delle agenda politica regionale e nazionale da subito.
E’ vero, il maltempo per quanto annunciato e previsto è stato sproporzionato rispetto alle aspettative di tutti. E’ vero che molti dei disagi non erano oggettivamente evitabili data l’eccezionalità dell’evento.
Credo tuttavia che, date per buone queste premesse, l’Abruzzo stia soffrendo soprattutto per la fragilità di un sistema di prevenzione e di intervento. Intervento che dovrebbe essere, al tempo stesso, parte di quella stessa pianificazione preventiva e che nel nostro caso ci ha trovato impreparati. Ricordo che siamo in una regione montuosa fatta di tanti piccoli comuni, la maggior parte dei quali, montani.
E’ doveroso tuttavia sottolineare che l’eccezionalità del tempo non può e non deve essere presa come scudo per coprire le gravi condizioni delle nostre infrastrutture. Penso ad esempio alla viabilità ferroviaria, in particolare della linea Pescara – Roma. L’Odissea a cui sono stati sottoposti i passeggeri non è che la logica conseguenza di un continuo e progressivo degrado che, nella normalità, i pensolari sono costretti a subire. Cosa aspettarsi dunque quando già nella norma il viaggio in treno è un’avventura? Quando già nella norma si rischia di rimanere bloccati da un momento all’altro e quando i ritardi vengono misurati in ore?
Lo stessa riflessione deve essere fatta per quanto riguarda la circolazione stradale. La chiusura della A24 e A25 e soprattutto la drammatica vicenda che ha coinvolto centinaia di persone rimaste bloccate sulle autostrade abruzzesi, non può essere considerata esclusivamente il frutto della causalità. Le pianificazioni, e la prevenzione hanno proprio questa funzione, ovvero far rientrare in una regolarità ciò che potrebbe essere eccezionale. Chiudere le principali arterie per il flusso del traffico significa rendere difficili aiuti, significa rendere difficoltosi se non impossibili interventi, significa mettere in pericolo la vita dei cittadini che pagano affinché queste situazioni non si verifichino.
Ma l’isolamento della Regione non ha riguardato solo l’ambito della mobilità. L’isolamento ha riguardato anche l’informazione, più interessata alle goffagini e ai deliri di sindaci incapaci di prendersi cura dei propri cittadini che alla drammatica situazione del centro Italia e, nel nostro caso, dell’Abruzzo. Ci sono voluti tre giorni prima che si potesse parlare di emergenza. Tre giorni che hanno visto interi paesi senza elettricità, senza collegamenti stradali e in alcuni casi emergenza alimentare e idrica.
Ripeto, gestire non significa mettere toppe ma occuparsi anche e soprattutto della manutenzione. Non è normale che si chiudano per giorni e giorni le tratte ferroviarie come quella di Avezzano – Roccasecca perché sono caduti alberi sui binari. Qual’è il ruolo e la responsabilità dei gestori?
La manutenzione nelle infrastrutture deve essere fatta giorno per giorno in modo tale da arginare e rendere minimo gli effetti dell’evento imprevisto.
Lo stesso deve valere per autostrade, strade statali e provinciali. Non ci si può rendere conto di essere emergenza solo dopo drammatici epiloghi, quando si giunge a morire per il freddo o per malori a causa di strade bloccate.
Ad Avezzano l’Amministrazione comunale di centro destra, dopo l’esperienza negativa del 2010, si è nuovamente fatta trovare impreparata e carente soprattutto nella organizzazione degli interventi. Per due giorni la città è rimasta bloccata, e ad oggi ci sono ancora quartieri periferici e frazioni bloccati dalla neve. Ci auguriamo che il Sindaco Floris si sia reso conto del malumore e dello stupore manifestato dall’intera città in merito alla conduzione delle operazioni.
Anche pezzi della maggioranza, come l’assessore Gallese, hanno richiamato il sindaco Floris per i gravi ritardi, soprattutto nei quartieri e nelle frazioni. Ciò che ci aspettiamo da amministratori e da cittadini è che si ponga una volta per tutte al centro della pianificazione territoriale la gestione ‘ordinaria’ di prevenzione e di intervento. Solo in questo modo Avezzano può essere il modello e il punto di riferimento per il nostro territorio Marsicano.


08 Febbraio 2012

Categoria : Politica
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