Lux in arcana e Perdonanza


L’Aquila – Da Salvatore Santangelo riceviamo: “Gentile direttore, ringraziandoti per l’attenzione che hai rivolto alla mia proposta per la prossima edizione della Perdonanza celestiniana, approfitto della tua disponibilità per aggiungere alcuni elementi di riflessione. Dal primo marzo a settembre del 2012, in occasione del 400mo anniversario della fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano, la Sovraintendenza Capitolina e il prestigioso Istituto Culturale della Santa Sede hanno promosso un evento di portata storica che per la prima volta vede esposti al di fuori delle mura vaticane alcuni dei tesori custoditi in uno degli archivi più ricchi e importanti del mondo.
Lux in arcana, il titolo dell’esposizione – che, con un’immagine allusiva, evoca la luce della conoscenza che rischiara i recessi della storia grazie allo studio rigoroso delle fonti – rende conto anche della volontà di rendere accessibili a tutti documenti di grande complessità, con l’ausilio di un ricco apparato multimediale che consente di rivivere gli eventi grazie a una rigorosa quanto coinvolgente narrazione storica. Tra i cento documenti originali: scomuniche, messaggi cifrati, manoscritti, codici, antiche pergamene, e una lettera particolarmente importante per la nostra città. Si tratta della missiva – munita di undici sigilli in cera rossa, uno per ogni cardinale elettore – che fu consegnata a Pietro Angelerio da quattro cardinali e due notai che, inerpicatisi sul monte Morrone, si trovarono davanti un uomo santo, dalla figura emaciata e dalle vesti logore. Quella lettera gli portava la notizia che il Conclave, dopo ben 27 mesi, all’unanimità, lo aveva eletto Sommo Pontefice il 5 luglio 1294. Il futuro Celestino V reagì con queste parole: «Chi sono io per farmi carico di un così grande peso, di così tanto potere? Io non sono in grado di salvare me stesso, come potrò salvare il mondo intero?». La mia idea sarebbe quella di poter riuscire a esporre questo prezioso documento nella Basilica di Collemaggio durante la prossima Perdonanza celestiniana. Lancio quindi un appello al Comitato Perdonanza e al nostro arcivescovo mons. Giuseppe Molinari, affinché chiedano agli organizzatori della mostra di poter disporre di questa testimonianza. Il valore dell’iniziativa mi sembra evidente”.
(Ndr) – A noi sembra che l’idea di Santangelo sia valida e culturalmente potente per sostenere e lanciare la Perdonanza aquilana, sempre malata di minimalismo e localismo pernicioso, verso dimensioni e spessori mai avuti. Ci auguriamo che allo stesso modo la pensino in Comune e in Curia.


05 Marzo 2012

Categoria : Storia & Cultura
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