“Il BIM? Più che inutile, dannoso”


Penna S.Andrea – Scrive il sindaco Antonio Fabri ai colleghi del consorzio BIM Val Vomano, e ai cittadini: “Un nuovo capitolo scandaloso si è aggiunto alla vicenda del Consorzio BIM Vomano-Tordino, Ente che si sta sempre più rivelando, più che inutile, veramente dannoso. Ci avevano fatto credere che da un paio di anni né il Presidente né gli Assessori percepivano più le indennità e invece scopriamo, grazie all’intervento di alcuni Consiglieri Provinciali, che non solo prendevano lo stipendio, sino alla fine del 2011 quando il Governo Monti ha definitivamente bloccato tutto, ma prendevano anche sostanziose indennità di missione.
Stando al dettagliato resoconto pubblicato sul quotidiano “La Città” del 23 marzo scorso, gli stipendi nel 2010 sono ammontati a oltre 2.500 per il Presidente ed a oltre € 1.500 per ciascun assessore. A queste somme si aggiungono i rimborsi per missioni (oltre € 3.300 per il Presidente).
Dei veri missionari.
Chissà poi dov’è che vanno in missione ed a fare che cosa?
Devono veramente essere super impegnati…
Peccato che la deliberazione con la quale si sono attribuite le indennità (del marzo 2010) non sia mai stata pubblicata all’Albo dell’Ente né tantomeno le determine di liquidazione ed i relativi allegati (tabelle di missione ecc…). E’ evidentemente meglio che il popolo non sappia.
Invece di recente è stato pubblicato, sia pure con tabelle sommarie, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2011, dal quale ancora una volta emerge che ha pienamente ragione chi chiede l’abolizione del Consorzio.
Risulta infatti che le entrate correnti accertate sono ammontate ad € 3.735.496,92, mentre il fondo cassa era di € 3.743.355,30 all’inizio dell’anno e di € 4.445.834,07 alla fine dell’esercizio. Attenzione, parliamo delle sole entrate correnti, senza quindi considerare quelle in conto capitale e le partite di giro.
Cifre impressionanti, ove si consideri che la maggior parte di Comuni oggi è in condizioni finanziarie penose, con la cassa sotto zero, ed è costretto a tartassare i propri cittadini.
Se venisse soppresso il Consorzio BIM, i Comuni aderenti incasserebbero ciascuno una parte di tali entrate, secondo le tabelle che a suo tempo abbiamo riportato, senza il drenaggio dovuto alle spese per il funzionamento dell’Ente.
Anche a prendere per buone le cifre indicate a Teleponte dal Presidente Iachetti, che n una recente intervista disse che le percentuali da noi indicate erano sostanzialmente esatte, i Comuni incasserebbero cifre tali che consentirebbero loro di ridurre o addirittura abolire varie tasse, come ad esempio l’addizionale IRPED o l’IMU.
Poiché appare certo, come sostiene Iachetti, a Crognaleto toccherebbero 173.000,00, ad Isola G.S. 148.00,00 e cifre simili a Montorio, a Cortino, a Pietracamela, mentre Teramo potrebbe usufruire di energia elettrica a basso costo fino a risparmiare circa 600.000,00 sulla bolletta della pubblica illuminazione ecc…, perché i Sindaci non hanno sottoposto il problema al Consiglio e non si sono espressi per lo scioglimento del BIM?
Forse perché avevano più interesse (almeno alcuni di loro) a far nominare assessore al Bim qualche loro compare?
O forse trovano più piacevole dover elemosinare dal BIM contributi molto inferiori a quello che spetterebbe loro di diritto e senza doverne fare domanda?
O forse per compiacere alla “politica” che ama avere a disposizione poltrone ben retribuite e con il potere di elargire grazie e contributi senza nessuna regola, tant’è che in nessuna delibera di contributo si fa riferimento al regolamento –obbligatorio per legge- con il quale si devono stabilire i criteri per le erogazioni?
Perché i cittadini non si sono ribellati a questa palese sottrazione di denaro dalle loro tasche?
Ma non è troppo tardi!
I Comuni del Consorzio BIM del Tronto, più avveduti dei colleghi del Vomano-Tordino, hanno deliberato lo scioglimento del loro Consorzio e quindi –non appena la Regione emanerà il Decreto di scioglimento- potranno mettere in bilancio consistenti risorse.
Se i Consiglieri comunali chiedono di portare all’esame del Consiglio la questione, il Sindaco è obbligato a farlo e la Regione dovrà tenere conto del pronunciamento dei Comuni.
Se i Consiglieri non lo fanno, forse è ora che il popolo si svegli e, afferrati i “forconi” vada in municipio a chiedere conto di tale comportamento.
Oggi c’è a disposizione, almeno per alcuni comuni, un “forcone” ancora più efficace ed è quello del voto del 6 maggio prossimo”.


17 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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