Rettore, ricorso inaccettabile – Russo Spena si oppone anche al Ministro Profumo


L’Aquila – “GRAVI RESPONSABILITA’ DI DI ORIO” – Il Decano Aniello Russo Spena ha inviato oggi al Ministro Profumo una memoria relativa al ricorso al TAR dell’Abruzzo che lo stesso Ministro ha presentato contro l’indizione delle elezioni del rettore. La memoria – dice una nota – sottolinea una lunga serie di criticità del ricorso, sia nel metodo che nel contenuto. Il Decano
ha ripercorso tutta la vicenda, ricordando le solenni dichiarazioni dello stesso Di Orio durante
l’inaugurazione dell’anno accademico: “Il 20 marzo – scrive il Decano- il prof. Di Orio, invocando
l’aiuto di Dio a favore dell’impegnativa attività della sede universitaria, e riferendosi più volte alla
conclusione del proprio mandato di Rettore Magnifico ricoperto per otto anni, ha dichiarato compiuta
la propria missione ed ha auspicato che il proprio lavoro trovasse degna continuazione”.
Coerentemente, su sollecitazione dello stesso rettore era seguito il decreto di indizione delle elezioni,
pubblicato il 26 marzo scorso. Di tutta la procedura il Ministero è stato tempestivamente informato, e
non ha mai formulato osservazioni.
Il successivo 19 aprile il Rettore ha modificato la sua posizione invocando il ritiro del decreto, e
portando a supporto una dichiarazione rilasciata dalla locale Avvocatura dello Stato su sollecitazione
dello stesso rettorato.
Il Decano ricorda: “Premesso che il parere espresso dalla locale Avvocatura non assume valenza
giuridica ed è basato sulla lettera di un dirigente ministeriale a un professore di altro ateneo, ho
respinto l’invito improprio del rettore, rilevando che i poteri del Decano attengono all’indizione delle
elezioni, e non al loro annullamento, e che l’eventuale annullamento avrebbe potuto essere disposto
solo attraverso l’atto di un organo superiore”.
Con la convocazione del Senato Accademico per gli adempimenti di rito in materia elettorale, tutto era
sembrato rientrare nelle procedure, fino al colpo di scena del 27 aprile, quando è stato depositato il
ricorso del Ministro al TAR per annullare le elezioni.
Scrive il Decano al Ministro: “Sorprende che il ricorrente Ministero, Istituzione deputata alla
programmazione e al coordinamento dell’attività delle sedi universitarie, potendo agire direttamente
sull’Ateneo con una comunicazione o un decreto di annullamento, abbia scelto l’irrituale e discutibile
via del ricorso davanti al giudice amministrativo contro una Amministrazione ad esso sottoposta
gerarchicamente (Università).
Le paradossali conseguenze di questa opinabile opzione del Ministero sono diverse:
a. I soggetti coinvolti, Ministro da un lato, Rettore e Decano dall’altro, sono rappresentanti di
Amministrazioni dello Stato in stretta dipendenza gerarchica e funzionale, essendo comunque
il Ministero sovraordinato all’Università quale che sia l’estensione che si vuol dare al
concetto di autonomia universitaria”.

b. Il ricorso dell’Avvocatura di Stato per conto del Ministro determina un inaccettabile
cortocircuito in cui il Ministero, controparte dell’Università davanti al giudice
amministrativo, è assistito in giudizio come parte ricorrente dallo stesso istituto (Avvocatura
dello Stato) che dovrebbe ope legis assistere l’Università in persona del Rettore e del Decano
come parti resistenti. Stupisce profondamente che il Ministro ricorrente paventi come rischio
istituzionale la compresenza di “due Rettori”, ignorando evidentemente che all’esito
elettorale deve sempre seguire il decreto ministeriale di nomina di un nuovo Rettore.
Il Decano ha anche evidenziato: “Lascia interdetti infine il comportamento assunto dal Rettore, che
paradossalmente finisce per essere chiamato in causa nel ricorso del Ministro, ma d’altra parte, come
risulta dalle note inviate all’Avvocatura e allo stesso Decano, è il principale protagonista della
richiesta di annullamento, oltre che esserne l’unico beneficiario, per di più dopo aver già fruito della
proroga di un anno rispetto alla scadenza del mandato”.
In conclusione, il Decano domanda preoccupato “quale legittimità deve essere attribuita alla proroga
di cui già ha usufruito il rettore dell’Università dell’Aquila nell’anno 2011/2012 (evidentemente non
determinata da disposizioni di legge)” ed esprime “profondo disagio e sconcerto per l’iniziativa del
Rettore, che, dando per scontata la sospensiva e l’esito del ricorso al T.A.R., ha bloccato la procedura
di nomina della Commissione, dell’Ufficio e del Seggio elettorale, e di fatto si è “auto prorogato”.
Il Decano ha confermato il regolare svolgimento dell’Assemblea Elettorale di Ateneo di mercoledi 2
maggio.


30 Aprile 2012

Categoria : Cronaca
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