Dragaggio, chiesto stato emergenza – Marramiero: “Siamo nel paese di Pulcinella”


Pescara – LO SOLLECITANO CNA, CONFESERCENTI, CONFINDUSTRIA – MARRAMIERO E MARINUCCI – La richiesta dello stato di emergenza per il porto pescarese viene sollecitata da Cna, Confesercenti e Confindustria provinciali, che prendono atto delle dimissioni annunciate stamattina dal presidente della Provincia, Guerino Testa, dal ruolo di commissario straordinario per il porto di Pescara.
“Si tratta – scrivono le tre associazioni d’impresa – della certificazione del generale fallimento delle iniziative messe sin qui in campo, ad oltre un anno dalla dichiarazione dello stato di crisi della struttura, tra rimpalli di responsabilita’ e scaricabarile”. “Nessuno – aggiungono – sa dire infatti quando e come si potra’ mettere mano, in modo risolutivo, a una situazione drammatica che getta un’ombra sul destino degli operatori portuali e della marineria della citta’, senza contare i danni irreversibili gia’ provocati all’economia pescarese ed alla realta’ turistica regionale, con l’interruzione dei collegamenti stagionali con la sponda croata. ll perdurare di questa situazione, anche per pochi mesi ancora, porterebbe a risvolti inimmaginabili sull’economia pescarese e sull’occupazione: da qui, percio’, il non piu’ rinviabile ricorso ad uno stato di emergenza”. “I danni all’economia – denunciano ancora Cna, Confesercenti e Confindustria – non devono far passare in secondo piano i rischi di carattere ambientale e di sicurezza provocati dal mancato dragaggio dei fondali del fiume: nelle sue condizioni, infatti, il Pescara potrebbe trasformarsi in qualunque momento in un pericolo incombente per la citta’, come del resto accaduto pochi anni fa con la disastrosa esondazione”. Le associazioni firmatarie del documento si chiedono, infine, come sia stato possibile, “da parte dell’istituzione che ha designato lo stesso Testa, cioe’ il governo, lasciare il commissario praticamente da solo, senza garantire un doveroso sostengo alla sua azione”. “A questo punto – concludono – occorre procedere immediatamente alla nomina di un nuovo commissario”.

IL PAESE DI PULCINELLA – E’ stata molto dura la reazione di Enrico Marramiero, presidente di Confindustria, in relazione alle dimissioni di Guerino Testa da commissario straordinario del porto di Pescara. “E’ un giorno tristissimo – ha detto a margine della conferenza stampa di Testa. Pensavo che con un impegno costante, toni bassi e senza manifestazioni eclatanti, avremmo potuto risolvere i problemi ma questo mio atteggiamento e’ stato un fallimento, purtroppo non si e’ approdati a niente e oggi siamo sconfitti. Prendo le dimissioni di Testa come uno stimolo. Anzi, forse dovevano arrivare prima perche’ la situazione e’ intollerante”.
Marramiero ha detto poi che siamo di fronte alla “morte del porto di Pescara: la situazione e’ drammatica, si perdono posti di lavoro, e nonostante si dica che si punta sul turismo si chiude il porto”: Marramiero ha anche chiesto di sapere la verita’ sulle analisi del materiale da dragare e cioe’ se ha ragione l’Arta o il laboratorio consulente della Procura e ha annunciato un dossier sulla questione del porto. “Siamo nel paese di Pulcinella, ha commentato con amarezza, un Paese africano dove le istituzioni non contano piu’ niente”. Poi, rivolgendosi a Testa, al comandante della Capitaneria di Porto e al rappresentante della marineria, ha concluso: “Non siete soli, se si deve alzare la voce noi ci siamo”.

DA RESPINGERE – Il consigliere comunale Livio Marinucci scrive: “Le dimissioni del commissario per il dragaggio del porto di Pescara rappresentano un fatto sicuramente negativo. Lasciando il suo incarico Guerino Testa interrompe un percorso ormai avviato e per il quale ha lavorato costantemente con grande dedizione e serietà. Venendo meno un delegato del Governo la vicenda del porto di Pescara, già di per sé difficile, fa un ulteriore passo indietro e le conseguenze potrebbero essere drammatiche per lo scalo e la città, considerati l’indotto del porto e l’importanza che questa struttura riveste per l’economia di Pescara. C’è da ricordare che Testa, nel giro di alcuni mesi dal suo insediamento, ha avviato i lavori di dragaggio, poi interrotti su disposizione della Procura aquilana e mai più ripresi per discordanze sulle analisi che sono assolutamente incomprensibili. E’ opportuno che il Governo centrale respinga le dimissioni di Testa, mettendolo in condizione di riprendere il suo lavoro con poteri e risorse adeguati. Di certo il Governo non può continuare a stare alla finestra e deve attivarsi senza ulteriori ritardi”.

Livio Marinucci
Consigliere comunale Pescara


11 Maggio 2012

Categoria : Economia
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