Un bel ricordo di Pasquale Scarpitti


L’Aquila – (di G.Col.) - (Foto: Scarpitti sulla copertina del volume di Giustizieri, e in una foto del 1962 con i suoi colleghi di Rai Abruzzo a Pescara) - Confermandosi studioso attento, illuminato e documentato come pochi altri, lo scrittore aquilano Gianfranco Giustizieri ha pubblicato con Carabba di Lanciano, un prezioso volume, che è prima di tutto un bel ricordo di Pasquale Scarpitti. Il volume sarà presentato ufficialmente sabato 28 alle 17 al Comune di Pescara, presenti le autorità, i parenti di Scarpitti, gli amici e chi lo ricorda affettuosamente. Tra loro c’è chi scrive.
Non anticipiamo nulla del volume, per correttezza, e chi vorrà potrà procurarselo e leggerlo dopo la presentazione a Pescara, e dopo aver sentito da Giustizieri in persona ciò che ha scoperto, trovato e portato alla luce nei suoi lunghi e pazienti studi. Giustizieri è anche il maggiore studioso della scrittrice aquilana Laudomia Bonanni, alla quale ha dedicato pregevoli e indispensabili volumi di ricerca.
Pasquale Scarpitti, nato a Castel di Sangro (centro al quale era affezionatissimo, orgoglioso di esserci nato e vissuto da ragazzo), era un giornalista (caporedattore della Rai abruzzese fino alla prematura morte, a soli 49 anni), ma soprattutto un poeta, uno scrittore, un ricercatore sociale e culturale. Chi ha lavorato (come noi) alla Rai di quegli anni ha un ricordo indelebile di Scarpitti, che al di fuori del lavoro era un amico intelligente, raffinato, ironico e disincantato quanto sensibile. Nella vita di un giornalista non capita spesso di imbattersi in colleghi in gamba, soprattutto esenti da un male che affligge il mondo dell’informazione: la gelosia professionale e l’invidia verso chi appare un po’ migliore, un po’ al di sopra della media. Se colleghi del genere, poi, hanno anche i gradi e il bastoncino del comando in redazione, sono guai. Con Scarpitti lavorare era un piacere e anche una soddisfazione. Se per la radio (allora c’era solo quella, e noi lavoravamo per quella, con grande soddisfazione perchè è un gran bel mass medium) facevi un buon “pezzo”, senza superare neppure di 5 secondi il tempo dato, ma anche senza omettere nulla, Scarpitti apprezzava. E sapeva dirlo.
Oggi è molto piacevole avere tra le mani il libro di Giustizieri, e rievocare il ricordo, mai cancellato, di Pasquale Scarpitti. Nessuno aveva saputo o voluto farlo, perchè da queste parti si sceglie di dimenticare, tacere, seppellire, insabbiare tutto ciò che dal passato può insegnare qualcosa. L’incultura di questi anni è soprattutto questo. E’ la regola che fa comodo ai mediocri dominatori della scena: una candelina non si vede accanto ad una luce più forte. Dunque meglio tenere quella luce spenta, perchè abbiano spazio le lucine che vagano nel buio crescente.


22 Luglio 2012

Categoria : Storia & Cultura
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati