Ricostruzione, groviglio di problemi e conflitti


L’Aquila – (di G.Col.) – I TRE PUNTI: SECONDE CASE, DEMOLIZIONI, LOCALI DEL CENTRO – Nessuno si aspettava rose e fiori, nè tanto meno strade spianate e facili. Nessuno ha mai davvero creduto che Barca e i suoi avrebbero fatto miracoli. Ma, alla fine, dopo 39 mesi, la ricostruzione sta davvero per cominciare. E con essa molti problemi, fucili spianati anzichè strade spianate, alcuni problemi nuovi, altri previsti ma forse oscurati. La febbre politica di chi non vedeva l’ora di annunciare l’inizio “vero” della rinascita fisica della città ha sempre impedito di esternare tutta la verità. Oppure, semplicemente, nessuno aveva capito e previsto. “Ci penseremo, vedremo…” sono troppo spesso le frasi fatte della politica.
La verità emergente è che i problemi cominciano, sotto molti aspetti, proprio adesso. Limitiamoci a quelli delle seconde case, ai progetti che portano a possibili demolizioni (invece di ristrutturazioni), e alle ansie dei commercianti scacciati dal centro, per far posto ai cantieri.
SECONDE CASE – I cattolici democratici in Comune hanno aperto le danze, ma altri saranno accanto a loro. Si preannuncia la formazione di un comitato, che subito accusa Barca di aver partorito “una legge assurda”. Vengono penalizzati i proprietari di seconde case, dice il comitato. Nel centro storico dell’Aquila è previsto il contributo per la ricostruzione delle seconde case sia negli aggregati e sia per gli immobili con un unico proprietario. “Nelle frazioni della nostra città e nei Comuni del cratere è assicurato il contributo solo per le parti strutturali degli aggregati; i proprietari unici di case non in aggregato non beneficiano di alcun sostegno”.
Cosa accade? “Chi ha un immobile che non abbia, a prescindere dal terremoto, i requisiti di abitabilità, ottiene il contributo per le parti strutturali. Chi, invece, ha una seconda casa vera e propria (magari con tanto di contratto di cessione in affitto regolarmente registrato), non ottiene lo stesso beneficio se l’abitazione non è in aggregato”. Il comitato preannuncia azioni anche legali, che potrebbero, in sostanza, bloccare la procedura messasi in moto con il sì del Senato alla legge, ora in vigore. Gli scontenti non sembrano disposti a tollerare quelle che definiscono “disparità di trattamento”. I contenti, invece, non vedono l’ora di aprire i cantieri. I guai, come dicevamo all’inizio, cominciano adesso…
DEMOLIRE O RESTAURARE? – In molti condomini perizie e responsi tecnici (che cominciano ad arrivare dopo oltre tre anni di attesa), bisogna decidere se demolire e rifare tutto da capo, con strutture antisismiche sicure, oppure restaurare a fondo gli edifici. Gli interventi, ci spiega una persona informata, spesso costano quasi la stessa somma. Ma per progettisti, ingegneri e imprese non è la stessa cosa: demolire richiedere poco tempo e meno lavoro. Ristrutturare, spesso in modo complicato e cerebrale, significa far lavorare ingegneri e costruttori più a lungo, con maggiori e cospicui proventi. Insomma, spesso gli interessati chiedono ai condomi di di scegliere la ristrutturazione, anche quando sarebbe più ovvio e veloce demolire tutto. In molti casi, inoltre, i lavori vanno a grandi imprese (a L’Aquila si conoscono bene, sono poche e presenti ovunque come prezzemolo) che accaparanno perchè sono potenti e “pesano”, ma poi subappaltano e guadagnano molti soldi senza inchiodare una palanca. Monopolizzano e subappaltano, dominando il mercato Come vedete, se non i guai, i problemi spuntano come funghi.
COMMERCIANTI E CENTRO – C’è, infine, un gruppo di commercianti che non intende lasciare il centro per consentire l’inizio dei lavori negli immobili in cui hanno trovato spazio, grazie ad agibilità provvisorie. Alzano la voce, minacciano di incatenarsi. Come sempre, il problema, che pure doveva essere ben chiaro per tutti, esplode all’improvviso e si sceglie la calura infernale dell’estate per affrontarlo. Senza idee e senza la determinazione necessaria. Si cercherà il solito compromesso, e qualcuno finirà l’avvantaggiarsi. I meno ammanigliati, invece, saranno rovinati. E se a tutto si fosse pensato per tempo?


04 Agosto 2012

Categoria : Cronaca
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