Un auditorium e tanti spazi (vuoti)


L’Aquila – HA SENSO INAUGURARE STRUTTURE PER LA CULTURA, SE PER LA CULTURA NON C’E’ UN EURO? – (Foto: l’interno dell’edificio Piano) – L’inaugurazione dell’auditorium di Renzo Piano, che da oggi entra nel patrimonio della città come opera di grande valore architettonico e monumentale, è un coltello nella piaga. Quella dei fondi per le attività culturali ridotti all’osso, o spariti, con il rischio che centinaia di dipendenti in tutto l’Abruzzo diventino disoccupati “di lusso” e che diventi anche ridicolo il progetto di fare dell’Aquila la “capitale della cultura” di un anno ancora lontano, ma non lontanissimo. I controsensi e le stridenti assurdità di questo momento storico, sicuramente difficile a causa di una crisi senza precedenti, ma altrettanto sicuramente gestito da gente che non si rivela all’altezza.
Saranno bravi i superagionieri del Governo, e persino alcuni politici, ma i fatti incredibili che si susseguono sono da paraonia. Tutte le strutture e istituzioni culturali in Abruzzo sono prossime alla chiusura o alla riduzione drastica di attività e produzioni. I fondi per la cultura sono stati ferocemente tagliati, ridotti, e la cultura ha bisogno di soldi. Ha strutture, sedi, e magari anche dipendenti in altri tempi aggregati e assunti in base a criteri molto discutibili. Forse anche retribuzioni esagerate (ma solo per vip e nomi illustri, non certo per i semplici lavoratori ordinari). Comunque, per esistere, per muoversi a livelli dignitosi e validi, le risorse occorrono e le entrate dovute al pubblico pagante scendono. In Abruzzo non ci sono risorse, e oggi i dipendenti della cuiltura tenteranno di ricordarlo anche al presidente Napolitano: hanno inscenato da questa mattina una manifestazione di protesta, vogliono che i vertici dello Stato sappiano.
Il giorno scelto è quello giusto. Si apre l’auditorium, e fra qualche mese in prossimità della struttura di Piano, ne sarà inaugurata anche un’altra, per impieghi teatrali. Dell’assennato progetto di creare un’area per le istituzioni culturali, omogenea e attrezzata (si era parlato dell’ex multisala Garden a Monticchio) non si è più parlato, perchè ognuno è affezionato al proprio orticello, permangono interessi molto particolari, individualità pronunciate, forse anche egoismi accentuati. Comunque, come sempre, le idee degne di nota, valide, razionali, a L’Aquila naufragano nel silenzio, nelle nebbie di decisionismi tanto potenti quanto oscuri e portatori di chi sa quali interessi. Insomma, da queste parti le cose buone non si fanno, specie se consentono risparmi e moderazioni di ambizioni e lucri.
Con l’auditorium e il nuovo spazio teatrale, più il ridotto del teatro e, fra diverso tempo, anche lo stesso teatro, oltre ad altri spazi culturali, ce n’è a iosa, mentre le risorse evaporano, svaniscono, si assottigliano quando non spariscono del tutto. Incomprensibile la logica di un simile modo di agire.
Comunque, oggi la tensioni, le polemiche, le liti, le bufere che hanno preceduto il giorno dell’inaugurazione del Piano, si tingono di sociale e appare la melanconica protesta degli operatori della cultura.


07 Ottobre 2012

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.