No Senato su intercettazioni senatori


Chieti – SONO IL TERAMANO TANCREDI E IL TEATINO DI STEFANO – La giunta elezioni e immunita’ parlamentari del Senato ha negato l’autorizzazione all’utilizzazione delle intercettazioni telefoniche dei senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano e Paolo Tancredi, richiesta dalla Procura di Pescara nell’ambito dell’inchiesta ‘Rifiutopoli’. La seduta si e’ tenuta ieri pomeriggio dalle 15.30 alle 15.50, come risulta dalla scheda pubblicata online sul sito del Senato: dopo la relazione della senatrice Leddi (Pd) si e’ aperta la discussione nel corso della quale sono intervenuti i senatori Sarro (Pdl) e Sanna (Pd). La Giunta ha proceduto a due distinte deliberazioni, approvando all’unanimita’ la proposta di diniego dell’autorizzazione per quanto riguarda il senatore Tancredi (Pdl). Nel caso di Di Stefano, invece, e’ stata respinta la proposta della relatrice Leddi di concedere parzialmente l’autorizzazione ad utilizzare le intercettazioni: la Giunta, presieduta dal senatore Follini (Pd), ha quindi deliberato il diniego anche per il senatore Di Stefano. L’ufficio del gip di Pescara aveva inoltrato la domanda alla Giunta il 27 marzo scorso chiedendo l’autorizzazione ad utilizzare “17 conversazioni telefoniche registrate tra il 13 febbraio e il 30 settembre 2009 sulle utenze di uno dei titolari della societa’ Deco spa “(Rodolfo Di Zio)”, dell’allora “assessore regionale alla sanita’ Venturoni e dell’assessore regionale all’ambiente Stati”. Delle 17 intercettazioni che il gip di Pescara riteneva “effettivamente necessarie ai fini del decidere”, quattro riguardavano il senatore Tancredi e tredici il senatore Di Stefano. I due parlamentari sono accusati di corruzione.


18 Ottobre 2012

Categoria : Cronaca
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