Concorsone, quanto è delicato il Formez


Riceviamo da Walter Salvatore, consigliere comunale di Barisciano: “CONCORSONE: La sensibilità e premura del FORMEZ
Quanto è “caro” e “grazioso” il Formez e come sono premurosi i suoi vertici nei confronti della serenità dei precari che dovranno sostenere la preselezione.Temono che le polemiche sul concorsone ed il sottolineare tutti i giorni gli innumerevoli strafalcioni presenti nei quiz possano turbare la serenità d’animo dei precari durante gli esami.
Che sensibilità…. tanta quanta la competenza FORMEZ sui temi abruzzesi e del sisma dell’Aquila che emerge chiaramente dai contenuti dei quiz.
Ma i vertici del FORMEZ possono stare tranquilli perché è da quattro anni che i 600 precari vivono “turbati” e le polemiche nonché i fastidiosi errori riscontrabili nei quiz sono solo una goccia tra gli innumerevoli motivi che i precari hanno di sentirsi mortificati, delusi e sconfortati.
Per quattro anni i loro contratti sono stati rinnovati quando per tre mesi, quando per sei, quando per un solo mese e sempre con l’incertezza che ciò avvenisse.
Molti di loro, per poter essere sul campo a fare il proprio lavoro, hanno vissuto a L’Aquila o nei comuni limitrofi dormendo nelle tende e nei disagi inimmaginabili di una città terremotata.
Per quattro anni hanno digerito e cercato di applicare/interpretare norme contraddittorie, a volte demenziali e con loro tutti coloro che dal sisma hanno ricevuto lutti e danni.
Insieme ai precari, anche noi tutti, abbiamo dovuto assistere all’arrembaggio della nave da parte dei pirati e certo non erano, e non sono, pirati nostrani.
Da quello che ride nel proprio letto a tutti i protagonisti apicali incaricati da Roma a governare l’evento e che, uno ad uno, sono stati chiamati in Procura a difendersi per la nefandezza di turno.
Lo stesso Prefetto è risultato non essere esente da macchie od ombre così come il capo della struttura tecnica di missione e così via percorrendo tutta la nomenclatura dirigenziale nominata ad impastare il succulento polpettone.
Le strutture di Stato (come il FORMEZ ma vedi anche tutte le varie facce di FINMECCANICA) non hanno esitato ad inzupparci il biscotto e risulta evidente che gli errori fatti e “scoperti” non hanno insegnato nulla se ancora oggi troviamo uomini Finmeccanica messi ai vertici degli uffici della ricostruzione (facendoci credere che la nomina nasce da una ferrea selezione) o troviamo membri autorevoli del FORMEZ a fare da capo di gabinetto al ministro che ha tanto a cuore la ricostruzione dell’Aquila che ne ha decretato, da quasi un anno, l’arresto totale.
Di motivi per essere turbati ce ne sono tanti e quando il precario verrà a Roma a subire l’umiliazione di questo concorsone, se turbato, non sarà certo per i motivi espressi da FORMEZ.
Anche in questo FORMEZ dimostra quanto ha compreso del territorio aquilano, della gente che lo abita e dei problemi della ricostruzione.
Tra pochi mesi ci toccherà nominare, con il nostro voto, un nuovo governo e ciò nonostante questo uscente, a tempo ormai quasi scaduto, vuole a tutti i costi lasciare il segno imponendo nuove regole per la ricostruzione ed assumere personale che nulla ha a che fare con le competenze acquisite ad oggi dai nostri 600 precari.
Una pervicace corsa contro i tempo che, date le premesse ed i trascorsi, non è ragionevole pensare sia motivata da filantropica vocazione a fare gli interessi di una collettività.
Perché non soprassedere e lasciare ad un governo eletto il compito di dirimere la matassa evitando così di aggiungere danno a danno, confusione a confusione, contraddizioni a contraddizioni?


15 Novembre 2012

Categoria : Dai Lettori
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