La casa neroverde


L’Aquila – (un cittadino) Cera una volta, in una tranquilla e serena vallata, una bellissima Casa. Le sue fondamenta furono gettate nel 1936. D’allora fu costruita sempre con l’impegno ed il lavoro di molti. Ognuno metteva a disposizione se stesso con le proprie capacità: chi progettava, chi finanziava, chi provvedeva al materiale, chi dirigeva il cantiere e, soprattutto, c’erano sempre tanti tantissimi bravi manovali e muratori.
La Casa non fu mai particolarmente sfarzosa o elegante ma certo era solida e bella, di colore nero-verde e sempre aperta a tutti gli abitanti della vallata, fieri di avere una casa così.
La gente della Vallata, nel tempo libero, amava recarsi volentieri a vedere quei muratori all’opera. Ed ogni domenica, si svolgeva anche una gara con i più bravi costruttori delle altre vallate, per vedere chi era il più bravo a costruire. Per 5 volte venne vinto anche il Campionato del regno.
L’avere muratori così bravi era ormai diventato un vanto per la vallata e tutti i bambini aspiravano a diventare muratori. I ragazzi chiedevano ai grandi che gli insegnassero i segreti del mestiere, così giocavano e costruivano insieme. E divennero talmente bravi che vinsero anche loro il Campionato Giovanile del regno per molti anni.
Con il tempo le cose cambiarono, l’amministrazione e la direzione dei lavori furono via via lasciate nelle mani di alcuni che, da piccoli non avevano mai frequentato la Casa e addirittura non ne conoscevano neanche i muratori più famosi. Questi non curarono più la qualità dei lavori e la Casa iniziò a decadere. Poi, ci fu anche terribile terremoto. Moltissime case della vallata crollarono, vennero semi-distrutte o seriamente danneggiate. La Casa nero-verde, seppur con i suoi oltre 75 anni, tenne benissimo al sisma perché le fondamenta erano solide e, negli anni, erano sempre state rinforzate con arte. Certo, subì delle lesioni anche importanti ma poteva essere ristrutturata e salvata.
I Muratori della Casa nero-verde si misero subito al lavoro e ciò fu un segnale importante di ripresa e di speranza per tutti nella Vallata; andarono anche di casa in casa, di villaggio in villaggio per portare una parola di conforto e di sostegno a quanti soffrivano. A loro si unirono anche alcuni Muratori stranieri e delle vallate vicine, perché la Casa nero-verde tornasse alla sua grandezza e ripresero le gare con i muratori delle altre vallate e la gente trovò in esse un momento di svago ma anche di incoraggiamento alla ricostruzione.
Tutti si impegnarono molto nel loro lavoro, sapendo che era importante per se stessi e per gli abitanti della vallata. Vennero anche invitati in molte vallate ed in altri Stati come testimoni della rinascita della Vallata. Furono premiati per il loro impegno dal Comitato Internazionale dei Muratori ed infine, il Re in persona volle conferire a 7 di loro la medaglia di Cavaliere del Regno, per quanto avevano fatto durante il terremoto.
La Casa nero-verde tornò ad essere amata ed ammirata da tutti fino a che, all’improvviso, l’Ingegnere Capo ebbe una brutta caduta in cantiere; dovette rimanere per tanti mesi in ospedale, lontano dal cantiere ma sempre pronto a dare i suoi consigli ai muratori. Ma alcuni si fecero avanti per prendere il suo posto e vi riuscirono. Presa in mano la Direzione dei lavori, si preoccuparono più di apparire sui giornali che di curare i lavori in corso. Sostituirono i tecnici del cantiere con dei manovali; li nominarono “Ingegneri” e gli affidarono una nuova progettazione ed esecuzione dei lavori, chiudendo anche l’accesso al cantiere così che nessuno poteva più parlare con i muratori.
Nel giro di pochi mesi, la Casa mostrò subito delle pericolose crepe. Ciò deluse molto gli abitanti della Valle che non andarono più neanche a vedere le sfide dei Muratori la domenica; anche ai bambini non interessava più diventare un Muratore nero-verde
Ancor oggi, in quella Vallata ci sono moltissime altre case in rovina e tanti cantieri stentano a partire; forse anche perché ………… non ci sono più i Muratori di una volta.

ndr riceviamo e pubblichiamo questa lettera da parte di un cittadino aquilano di nostra conoscenza grande appassionato di rugby


01 Dicembre 2012

Categoria : Sport
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