CTGS, gestione fallimentare


L’Aquila – (di Angelo Mancini, consigliere comunale IdV-L’Aquila Oggi) – CHI PAGHERA’ I DANNI INCALCOLABILI E I DEBITI? – La fallimentare gestione del Centro turistico del Gran Sasso, che ha provocato danni incalcolabili agli operatori e ha fatto salire il debito della società a 6 milioni 800mila euro, è la punta di un iceberg rispetto ai rapporti dissennati tra l’Amministrazione comunale e le società partecipate.
L’Azienda farmaceutica municipale, che gestisce le farmacie comunali, i servizi cimiteriali e il servizio pedagogico didattico, è creditrice nei confronti del Comune di 3 milioni di euro, derivanti dai corrispettivi che l’ente non ha trasferito alla società per i servizi erogati. Dal prossimo 1 gennaio, inoltre, la gestione dei servizi cimiteriali tornerà all’ente comunale che, tuttavia, si servirà di una cooperativa esterna per un costo di 180mila euro più Iva. I sette operai che l’Afm aveva assunto per svolgere questo servizio, intanto, non hanno ancora avuto una ricollocazione. Se dovessero restare in capo all’Afm la società subirebbe una perdita di 250mila euro e pertanto sarebbe costretta a licenziarli.
Per quanto riguarda invece il ramo farmaceutico l’ente non ha ancora pensato, a quattro anni dal sisma, ad una ricollocazione della farmacia comunale di Santanza, che continua ad essere ospitata in un container e pertanto ha subito un drastico calo del fatturato.
Il settore pedagogico didattico versa nella più totale incertezza riguardo al futuro, dal momento che la gestione dovrebbe passare ad una fantomatica fondazione con finanziamenti pubblici e privati. Intanto le insegnanti del pre e inter scuola continueranno ad avere un contratto di lavoro della durata di 10 mesi con retribuzione di circa 500 euro mensili.
È necessario quindi che il Comune dell’Aquila riconosca subito il debito di 3 milioni di euro nei confronti dell’Afm, trasferisca i sette operai con cessione dei contratti, ricollochi in tempi rapidi la farmacia di Santanza e riveda il contratto con l’Afm, trasferendo 30mila euro l’anno in più alla società, ai fini di trasformare il contratto delle 10 insegnanti in rapporto di lavoro della durata di 12 mesi, per complessive 24 ore settimanali, così come prevedeva il bando di concorso, mai rispettato dal Comune.
(Ndr) – E’ la bandiera di questo giornale, come chi lo legge sa, dare spazio e opportunità di manifestare le proprie opinioni su ogni argomento. Spazio per tutti. Purtroppo sulla vicenda del Centro turistico e del Gran Sasso nessuno, politico o no, ha finora sentito il bisogno (o il dovere) di dire qualcosa, di spiegare, di proporre punti di vista diversi da attacchi e critiche continui, ormai quasi incessanti.
Possibile che non ci sia una sola persona che possa o voglia dire qualcosa di questo CTGS che ha succhiato risorse immense negli anni? Dove sono politici e gestori, tecnici, amministratori? E’ sconcertante, e anche deprimente: è l’aspetto più deleterio di questa povera città declinante, ma non solo per il terremoto.


27 Dicembre 2012

Categoria : Turismo
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