“Ferma assistenza a non autosufficienti”


Pescara – Scrive il Consigliere comunale PD di Pescara Antonio Blasioli (foto): “Il 2013 non nasce sotto la migliore stella per le persone più deboli del Comune di Pescara. Sotto attacco le famiglie non autosufficienti, quelle cioè con anziani ultrasessantacinquenni e con disabili in condizione di particolare gravità. Con una lettera del 20 dicembre 2012 la Regione Abruzzo ha comunicato al Comune di Pescara che non aveva notizie riguardo al rifinanziamento statale per il sistema della non autosufficienza chiedendo quindi di rinviare per il 2013 la programmazione del Piano Locale per la non autosufficienza. I fondi sono infatti statali e la Regione si occupa di distribuire le provviste economiche messe a disposizione dallo Stato. Ciò ha comportato per il Comune di Pescara il blocco nel 2013 del Piano per la non autosufficienza ed a rimetterci sono sostanzialmente le famiglie con disabilità particolari, quelle cioè che avevano bisogno di un progetto individualizzato, e cioè di assistenza diversificata e più corposa rispetto a quella che il Comune assicura con il Piano di zona 2011/2013. Ora questi disabili gravi, quelli per intenderci affetti da SLA o Alzheimer e i disabili psichici non potranno beneficiare di un progetto individualizzato e saranno beneficiari dell’assistenza prevista dai Piani di zona e questo significa per loro una minore assistenza e considerando gli importi già ridotti per le attività del Piano di zona 2011/2013 che ora dovranno essere ulteriormente rispalmati sui precedenti assistiti e su quelli più gravi che prima godevano del Piano per la non autosufficienza, una conseguente forte riduzione delle ore di assistenza per tutti. La riduzione toccherà un po’ tutti. Va precisato, tanto per comprendere di cosa parliamo che il Piano di zona 2008/2010 garantiva l’assistenza domiciliare socio assistenziale anche alle persone anziane in situazione di disagio economico e senza nuclei parentali mentre oggi il Piano di zona 2011/2013 si occupa solo degli anziani con disabilità. Cosa prevedeva il Piano per la non autosufficienza? Comporterà il blocco di alcune attività dedicate proprio a queste persone con gravi patologie come: l’assistenza domiciliare integrata, quella prestata ad anziani ultrasessantacinquenni e a disabili in situazioni di grave menomazioni ai sensi della L. 104 e svolte in maniera integrata con le attività della ASL nel Piano locale per la non autosufficienza aiutava 21 persone; l’assistenza domiciliare socio-assistenziale di cui si occupa una ATI formata da Filadelfia e Polis, cioè quell’attività di assistenza che si svolge presso l’abitazione del disabile per sostenerlo nella sua vita di relazione all’interno del contesto abitativo veniva erogata a 17 persone; è stata azzerata anche l’ attività di Servizio di aiuto personale (anche detto servizio educativo), cioè quelle attività scolastiche che venivano eseguite direttamente nelle case dei ragazzi disabili. Ben 24 ragazzi disabili di Pescara dal 1 gennaio non godono più di queste servizi fondamentali per lo sviluppo psico-fisico. Azzerato anche il servizio di trasporto: taxi gratuito che consisteva nel servizio di accompagnamento di 12 disabili gravi e anziani non autosufficienti alle visite mediche, alle terapie riabilitative ma anche alle attività ludiche. Questa attività, molto utile perché prestata in favore di disabili gravi difficili da trasportare per le famiglie, veniva pregievolmente svolta dall’associazione AISM ed era stata già ridotta nel 2011. Eliminato inoltre l’assegno di cura, altra prestazione prevista nel Piano locale per la non autosufficienza e di importo mensile di €. 300,00 in favore di quelle famiglie con disabili gravi che rinunciavano all’assistenza domiciliare per servirsi ad esempio di una badante, anche se questa attività era già stata azzerata per i minori trasferimenti statali nel 2012. A ciò si aggiunga che già nel 2012 tutte queste attività avevano subito una riduzione dovuta ad una riduzione dei fondi rimessi dalla Regione Abruzzo al Comune di Pescara. Ad oggi, benché la legge di stabilità sia stata approvata, i
Comune di Pescara non ha ricevuto direttive dalla Regione Abruzzo che anzi con una nota del 3 gennaio 2013 la direzione dell’Assessore Gatti ha consigliato di prorogare per prudenza le attività di Assistenza domiciliare integrata per due soli mesi e cioè fino al 28 febbraio, una nota che sa di beffa perché per gli enti è difficile programmare senza avere certezza della risorsa economica che stanzierà la Regione e sente molto dell’influenza della campagna elettorale che viviamo. Quello che si sta verificando è un danno grave le cui ripercussioni ricadranno sulle famiglie più in difficoltà. Il ritardo e la riduzione di alcune di queste attività assistenziali si verifica soprattutto ai danni di persone sole in situazione di fragilità soggettiva o nei confronti di famiglie con precarietà socio-economica, di anziani non autosufficienti con assenza di parenti “care giver” (nuclei costituiti da coppie di anziani, famiglia mononucleare con disabili, nuclei con presenza di più disabili anziani e non). Le soluzioni? Due giorni fa il Comune di Pescara ha presentato gli incassi IMU, incassi superiori alle entrate previste. Bene, il Comune di Pescara ha firmato un accordo con i sindacati nel 2012 con cui stabiliva che il 10% delle maggiori entrate IMU sarebbero state destinate al sociale. E’ un primo passo, assieme ad altri stanziamenti da rinvenire, per ripristinare questi servizi fondamentali. Altra iniziativa potrebbe essere quella di organizzare un’azione di pressing istituzionale con gli altri Comuni verso la Regione Abruzzo. Se il Comune di Pescara soffre per questi tagli dobbiamo pensare che Comuni meno floridi abbiano situazioni anche peggiori. Tutti insieme, con il Comune di Pescara, stranamente silente dai banchi della maggioranza su questi aspetti, si potrebbe chiedere alla Regione risorse certe e tempi celeri per comprendere come rispristinare questi servizi per il 2013″.


11 Gennaio 2013

Categoria : Politica
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