Santuario del papa, almeno una strada…


L’Aquila – ANCORA SOLLECITI AGLI AMMINISTRATORI – IMMINENTE L’AUMENTO DEI TURISTI CON LA CANONIZZAZIONE – (Foto: il villaggio pastorale del Vasto e Pasquale Corriere con amici) – Il presidente dell’associazione San Pietro della Ienca, Pasquale Corriere, scrive all’assessore provinciale Liris, al sindaco Cialente, alla Regione e alla direzione regionale del turismo (molti cittadini non sanno neppure che esiste, in Abruzzo… ma esiste!), e al Parco nazionale del Gran Sasso: “Come è noto il Borgo di San Pietro della Ienca, dove è situato il Santuario del Beato Giovanni Paolo II, ubicato alle pendici del Gran Sasso d’Italia, è meta di numerosi turisti provenienti anche da diversi Stati esteri in ogni stagione dell’anno. Con la prossima canonizzazione del Beato Giovanni Paolo II si può facilmente immaginare il notevole incremento di visitatori.
La strada che collega il borgo alla viabilità principale, è costituita dalla S.P.86 “del Vasto”. Tale strada, fruibile durante il periodo estivo ed autunnale, diventa impraticabile durante l’inverno a causa della chiusura temporanea al transito dovuta al rischio di caduta di slavine che dalla sommità della catena montuosa potrebbero determinare gravissime conseguenze.
Si rende al tal fine necessario individuare soluzioni tecniche compatibili con l’elevata valenza ambientale del luogo, che possano garantire la percorribilità della detta S.P.86 in condizioni di sicurezza durante l’intero arco dell’anno.
Per quanto sopra, si chiede alle Istituzioni e agli Enti in indirizzo di voler assicurare la propria disponibilità al fine di programmare urgenti interventi finanziari, anche attraverso possibili coofinanziamenti, per la realizzazione delle auspicate soluzioni progettuali rispettose dei valori naturalistici e paesaggistici del comprensorio in oggetto”.
(Ndr) - Come più volte rilevato (purtroppo da queste parti si rischia di essere ripetitivi sui problemi incancreniti e mai risolti) in un’altra città e in un’altra regione, al santuario dedicato al papa che amò tanto l’Abruzzo e il Gran Sasso avrebbero fatto non solo … ponti d’oro, ma soprattutto strade di accesso comode, parcheggi, servizi, infrastrutture e quant’altro occorre ad accogliere il turismo in maniera decente. Qui bisogna combattere per avere dei bagni, il minimo indispensabile (già oggi arrivano un centinaio di persone al giorno mediamente), tutto ciò che occorre e anche una strada per arrivare al santuario. Ovunque si sarebbe capito che è un problema incalzante, perchè la canonizzazione è imminente e il turismo religioso (ma anche laico) aumenterà, senza alcun merito degli amministratori, s’intende, che anzi ostacolano e mostrano la sensibilità e l’intelligenza dei sassi che cicondano la chiesetta di San Pietro. O anche meno.


22 Gennaio 2013

Categoria : Cronaca
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