Delirio onnipotenza e piorrea da sbranatore


L’Aquila – (di Paolo Vecchioli, avvocato) – Mi ero ripromesso di non parlare ne di Ingroia ne di Grasso,già professionisti a spese di Pantalone dell’antimafia e vacanziere,il primo,in Guatemala ad anticipare una campagna elettorale pagata dai contribuenti italici come ancora oggi, le macchine,la scorta e quant’altro e mentre altre e sodali toghe rosse chiudono l’ILVA e sputtanano la siderurgia e l’economia nazionale e non solo a Taranto e Genova dove vengono fatte deflagare questioni ambientali ad orologeria per contrapporre ambiente e occupazione.
Pensavo solo di dover sopravvivere alla repentina riscoperta di parvenze di attributi da parte di Bersani/Gargamella adesso sedicente sbranatore di avversari politici che però rischiano solo di morire dal ridere stante la piorrea devastante che lo ricolloca nella rottamata politica di una sinistra già nana nella storia ed oggi ancora più ridicola nella sua impotenza davanti a fenomeni solo ultimo quello del MPS .
La tracotanza ed arroganza invece di chi pagato profumatamente indaga con palese strabismo nell’antimafia e sfrutta il suo ruolo ed il contribuente acquisendo conoscenze ed elementi finalizzati all’utilizzo contro gli avversari politici,mi disgusta perchè è tipica di chi da sinistro si abbevera ed alimenta alla fonte della scuola dell’odio partigiano.
Il nostro è candidato premier nella lista RC dove è scritto a caratteri cubitali il suo nome e dopo essere salito e sceso da ogni palco sinistro capitatogli a tiro,sempre mantenuto e foraggiato da Pantalone anche con i soldi che i fessi hanno pagato per l’IMU voluta dal cameriere delle banche Monti che ci fa pagare per le scorte ed autoblù,per i privilegi innumerevoli dei quali non rende conto a nessuno e per la sua personale campagna di odio contro l’avversario politico in perfetto stile leninista.
Non indossa sempre l’eskimo ma la barbetta,l’occhialino,la restante parte di abbigliamento ed atteggiamento è palesemente da zecca con lievi tendenze nel look allo stile odierno dei ras nordcoreani quando si mettono in borghese.
Dalla scelta del look si passa facilmente all’insulto alla memoria di Giovanni Falcone attraverso paragoni irriverenti e partigiani .
Il profilo e lo spessore kulturale del nostro è tale da far sobbalzare ed insorgere addirittura Ilda La Rossa da quel di Milano e nonostante il suo pressante impegno volto a “scatastare” con il contributo delle altre sodali toghe rosse il Cavaliere,che Dio lo stramaledica,si infuria ed ingiuria.
Essere definito “…piccolo …” in tutti i sensi addirittura da altra toga rossa suscita nel nostro una replica/reazione di dimensioni kulturali addirittura più lillipuziane dello stesso sberleffo operato da Ilda la Rossa e nonostante la sinistra arroganza ormai sintomo della malattia/delirio di onnipotenza alla Pool Pot che neanche chi della partigianeria e militanza politica ha fatto una fede pur professando un magistero che dovrebbe essere vissuto con terzietà,modestia e mai da prima donna,riesce a reggere più di tanto.
Tocchiamo con mano i frutti avvelenati generati dal seme dell’odio coltivato dai Violante e sodali,dalle toghe sedicenti democratiche dentro e fuori il CSM e nel suo braccio armato ANM e previa occupazione militare e militante della magistratura da parte di già comunisti oggi riciclatisi e sedicenti verdi/ambientalisti,arcobaleni, no Tav, bersaniani pseudomordaci sbranatori con le gengive infettate da piorrea e capaci solo di sbavare ma sempre a spese di Pantalone..
Un seggio sicuro se non il Italia almeno in Europa per siffatti personaggi che “sbranano” gli avversari politici è sempre assicurato così da consentir loro di continuare a campare a spese di Pantalone e,soprattutto,se satolli ,non in grado di mordere ……a sinistra……
Vedi Direttore tu racconti del sig. Candido che consegna una scheggia metallica con lettere cirilliche impresse a chi indaga sull’abbattimento del DC 9 ad Ustica al fine di pervenire alla verità su una strage di inermi cittadini ma,per fortuna nel caso di specie, altri sono stati i magistrati che, nonostante lo strepitus fori ,hanno istruito un processo già clamoroso in se lavorando in silenzio fino a pervenire alle responsabilità dirette ed indirette onorando le vittime incolpevoli.
Altro stile ,altro spessore,altre toghe.
“… .silente loquimur….” è cultura del magistrato terzo che parla con le sentenze, mai in piazza


31 Gennaio 2013

Categoria : Senza categoria
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