L’orso “Bruno” dall’Abruzzo a Coredo


Pescasseroli – Scrive il Parco d’Abruzzo: “Un piccolo orso bruno invece di crescere con l’aiuto della mamma nel cuore della foresta, fu catturato e tenuto in gabbia da un uomo che lo portava nelle fiere, per guadagnare soldi. Gli orsi, come gli altri animali selvatici, non possono essere tenuti da privati. Il CFS sequestrò l’orso e lo diede in custodia al Parco al quale poi il Tribunale di Roma lo affidò definitivamente.
L’orso, che a quel punto fu Bruno di nome e di fatto, venne accolto nel Centro visite di Pescasseroli perché, essendogli mancate le cure parentali, non era più in grado di vivere libero. Bruno, per circa 18 anni è stato un testimone di eccellenza della propria specie accogliendo visitatori e scolaresche, curiose di osservarlo da vicino. Ma la sua storia non era destinata a finire presso il centro visite di Pescasseroli. Infatti, su richiesta della Provincia Autonoma di Trento, ieri mattina Bruno è partito alla volta di Coredo, località della Val di Non. L’operazione di trasferimento, coordinata dal Servizio Veterinario del Parco, si è svolta regolarmente e con successo.
Ad accogliere Bruno i tecnici specializzati della PAT che hanno lavorato per preparargli la nuova casa , l’Area faunistica di San Romedio, di circa un ettaro, dove avrà più spazio a disposizione e potrà muoversi più comodamente che a Pescasseroli. Con la protezione di San Romedio, amico degli orsi”.


12 Marzo 2013

Categoria : Cronaca
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