Giovani disperati, centenari “tosti”


Abruzzo, e L’Aquila in particolare, pieni di giovani disperati, ai quali, come dice l’arcivescovo Molinari, sono negate persino le speranze. Da più alto pulpito, papa Francesco tocca lo stesso tema, esortando a non perdere la speranza. Di speranza ne hanno sempre avuta tanta, nella vita, i molti vegliardi che superano i 100 anni. Crescono, in Abruzzo: cosa vorrà dire? Difficile capirlo, ma come in tutte le cose di questo mondo, una causa c’è sempre. E dunque anche delle spiegazioni.
Un secolo fa si nasceva e si viveva con poche aspettative: guerre, analfabetismo, privazioni, fatica, ignoranza oceanica, consumismo zero, manie giovanili neppure una. Oggi, manie tantissime, ignoranza quanta ne volete, mode, ambizioni, fragilità, incertezze sul presente ma ancora di più sul futuro. Consumismo e sprechi come condizione abituale per tanti ragazzi allevati nell’ovatta, viziati, in un’abbondanza che tantissime famiglie non possono più permettersi. Cosa dedurne?
Che difficilmente la gioventù, o anche l’età adulta, persino la terza età, arriveranno domani a cent’anni… Se è vero che la speranza è necessaria, e anche l’ultima a morire, è verissimo pure che chi di speranza vive, disperato muore. Ci pare oggi molto probabile che avvenga proprio questo…



29 Marzo 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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