Fusione fredda, coscienza sporca della scienza: dopo vent’anni si accorgono che fu una scoperta


fusionefredda_naudin11L’Aquila – ( di Gianfranco Colacito) – Anche la scienza (e come…) qualche volta ci ripensa e si cosparge il capo di cenere. Perchè si sente la coscienza imbrattata. Almeno quella parte della scienza che punta davvero verso il sapere umano, e non si vende agli interessi che dominano il globo. Vent’anni fa due scienziati, Martin Fleishmann e Stanley Pons (un inglese e un americano residenti nello Utah, USA) resero noti i loro esperimenti sulla fusione fredda. Qualcosa di cui si parlava per la prima volta. Ovvero la fusione di atomi, con liberazione di energia, come in una bomba all’idrogeno, ma … senza calore. Senza quel calore enorme che occorre per fondere gli atomi, appunto. Una bomba all’idrogeno ha bisogno, per esplodere, di una carica atomica convenzionale che funga da innesco.
La fusione fredda era tutt’altra cosa, come venne spiegato anche al Laboratorio del Gran Sasso, presenti gli scienziati che la sperimentavano. Usando del palladio e dell’idrogeno, si riusciva in una provetta a fondere gli atomi producendo energia. A temperatura ambiente o quasi! La pressione governava la fusione degli atomi all’interno della struttura del palladio. Chi scrive tenne in mano la provetta, ascoltando le spiegazioni degli scienziati che nel laboratorio dell’IFNF si occupavano delle ricerche suggerite da Fleishmann e Pons. Dell’argomento si occuparono poi l’Università di Milano e i giapponesi.
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Nel maggio 2008 Yoshiaki Arata uno dei padri del nucleare nipponico, insieme al collega Yue-Chang Zhang, ha mostrato pubblicamente ad Osaka un reattore funzionante con pochi grammi di palladio, che ha messo in movimento un motore Stirling a pistoni. Il reattore è stato realizzato anche grazie agli studi di Francesco Celani ed altri del laboratorio dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati. Se il successo di questo esperimento sia dovuto alla fusione fredda o piuttosto ad una forma ancora non conosciuta di sviluppo di energia è tuttora oggetto di controversie. Ma la fusione fredda non era certo una fantasia, come sostennero una quantità di scienziati ortodossi e di servizi giornalistici ispirati dalle opinioni prevalenti. Lo scetticismo aveva dominato la scena, ma non era sano scetticismo di chi aspetta prove concrete. Era demolizione di qualsiasi nuova teoria che avrebbe potuto danneggiare i centri di potere di tutto il mondo.
Il palladio, ricordiamolo, è un metallo raro del gruppo del platino, di colore argenteo, che somiglia molto al platino. Nel cosiddetto oro bianco è presente. Si usa, benché sia costoso, in gioielleria, odontoiatria, orologeria, abbigliamento, chirurgia e nelle candele dei motori a scoppio. Ha una caratteristica: “assorbe” idrogeno in volumi enormi rispetto al proprio. Il segreto è tutto qua: l’idrogeno fortemente compresso tra gli atomi del palladio.
Oggi gli esperti di mezzo mondo, riuniti a Roma, confermano che le ricerche sulla fusione fredda sono tutt’altro che estinte: vent’anni fa i due sconosciuti scienziati avevano dunque avuto un’intuizione da premio Nobel. Non lo riceveranno mai, perché il mondo scientifico non ha mai accettato i due ricercatori, forse colpevoli di non aver pubblicato su riviste prestigiose. L’Enea di Frascati conferma che la ricerca va avanti. L’esperimento originario si può riprodurre, l’energia alla quale dà origine è bassa, ma migliorando tecniche e materiali, si può ottenere qualcosa di più: è forse solo questione di tempo. Siamo, comunque, di fronte a studi che riguardano energia di origine nucleare, come si stentava a credere nei primi anni. Sì, è fusione. Immaginate energia pulita, facile, inesauribile, di semplice produzione, di costo infinitamente più basso rispetto ad oggi? Se lo immaginate, avete forse capito perché Fleishmann e Pons furono presi, vent’anni fa, per buontemponi in cerca di copertine.
(Nelle foto: Una provetta, praticamente un reattore per la fusione fredda, e il palladio nel suo aspetto argenteo simile nel colore al platino)


05 Ottobre 2009

Categoria : Scienze
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