Lo scienziato che rese l’Italia più moderna


Casoli – RICORDATO IL FISICO ABRUZZESE ALGERI MARINO – Una figura poliedrica, che molto ha lavorato, scritto, inventato, innovato, rendendo l’Italia più moderna e tecnologicamente avanzata, specie nel mondo delle telecomunicazioni, collaboratore di Marconi. Una figura che, grazie alla passione di docenti e studenti dell’istituto di Casoli a lui intitolato, si sta delineando ancora meglio, a quarantasei anni dalla sua scomparsa, avvenuta prematuramente nel 1967 a Roma. Sono tante e interessanti le scoperte fatte sulla vita di Algeri Marino di cui si è parlato questa mattina nella Sala Polivalente di Casoli, nel corso del seminario a dedicato al grande fisico e ingegnere nato nella cittadina aventina nel 1894, nell’ambito della Settimana Pedagogica promossa dall’Istituto diretto dalla professoressa Costanza Cavaliere.
I docenti dell’Isis Rocco Iezzi e Nicola Comegna, in apertura dei lavori, hanno presentato il loro monumentale e preziosissimo lavoro di “scavo” tra documenti e archivi, andando a trovare scritti inediti anche fuori regione, e contribuendo a delineare meglio la biografia di Marino: “Una figura – hanno ricordato – che sin da giovanissimo (a 18 anni risale il suo primo scritto che è stato possibile rintracciare) si è occupata di trasmissioni, comunicazioni, informazioni, aeronautica, automazione, onde radar, i cui risultati hanno ottenuto riconoscimenti a livello internazionale”. Da parte sua, il professor Gaspare Galati, ordinario di Teoria e Tecnica dei Radar presso l’Università Tor Vergata di Roma, ripercorrendo i progressi dei radar nell’uso soprattutto militare, ha spiegato il ruolo di Marino nell’innovazione di questa apparecchiatura strategica in azioni belliche. Dopo di lui, sono intervenuti anche Fortunato Santucci, dell’Università di L’Aquila, e Francesco Matera, della Fondazione Ugo Bordoni, di cui fu presidente anche lo stesso Algeri Marino. Entrambi hanno rievocato il ruolo di Marino nelle telecomunicazioni, ponendo le basi con le sue intuizioni per una tecnologia che, in anni più recenti, sarebbe diventata quella Gsm dei cellulari.
All’incontro, cui ha inviato il suo saluto anche mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, sono intervenuti anche Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti, Sergio De Luca, sindaco di Casoli, e rappresentanti del V Reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica e della 133esima Aereo Squadriglia San Giovanni Teatino di Chieti. La mattinata è stata anche allietata dalla banda d’istituto “50 anni suonati”.
La Settimana Pedagogica si conclude domani sera, sabato 11 maggio, con un importante appuntamento tra musica e solidarietà: alle 21.00, presso la Sala Polivalente, è in programma un concerto di beneficenza dedicato alla raccolta di fondi per la costruzione di una scuola e di un pozzo nel villaggio senegalese di Sambowtè. Si tratta di un’iniziativa che l’Algeri Marino conduce con l’associazione “Una scuola di arcobaleni”, l’Azienda Solis di Casoli ed altre scuole della provincia: gli Istituti Comprensivi di Palena, Tornareccio, Torricella Peligna, San Vito Chietino, Monteodorisio, Paglieta, Casoli, l’Istituto Comprensivo 1 di Chieti, l’Istituto Superiore “Pantini-Pudente” di Vasto ed altre scuole abruzzesi.

Nota biografica di Algeri Marino
Apostolo dell’elettronica. A definirlo così fu Giovanni Spagnolli, ministro delle Poste e Telecomunicazioni, due mesi dopo la sua scomparsa, avvenuta prematuramente nel 1967 a Roma. Proprio nella capitale si è svolta buona parte della vicenda umana e scientifica di Algeri Marino, ingegnere e fisico nato a Casoli, nel 1894, cui è dedicato l’istituto superiore che raggruppa l’Istituto Tecnico Economico, l’Istituto Professionale Industria Artigianato e il Liceo Scientifico, fondato cinquant’anni fa. Tra le prime sperimentazioni di Marino, a lungo al fianco del grande Guglielmo Marconi, la realizzazione di impianti radio su navi e dirigibili. Per questo, fu nominato direttore del Laboratorio Radio di Guidonia dell’Aeronautica Militare, dove realizzò varie apparecchiature radioelettriche di bordo e di terra. Nel primo dopoguerra, intraprese l’attività didattica all’Università di Roma, proseguì l’intensa attività scientifica e, per la sua autorevolezza, fu consulente di numerosi organismi. In particolare, si dedicò alla ricostruzione della rete telefonica, infrastruttura tecnologica cui tanto si deve nella rinascita economica e sociale del nostro Paese, evitando che una così importante attività finisse in mani straniere.


10 Maggio 2013

Categoria : Storia & Cultura
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