Sanitopoli, la parola all’accusa: Angelini “totalmente attendibile” e il malaffare diffuso


Pescara – (aggiornamento) – Siamo al momento della formulazione delle richieste della pubblica accusa nel processo detto Sanitopoli all’ex presidente della regione Ottaviano Del Turco e a 24 altri imputati, tra i quali anche il grande accusatore, Enzo Angelini. Riappare, nelle parole dei magistrati, l’Abruzzo del malaffare, dei soldi, delle tangenti, dei gruppi di potere senza scrupoli. E’ il quadro degli accusatori.
Questa mattina la requisitoria l’ha aperta il PM Bellelli, seguito dal PM Di Florio nella tarda mattinata.
In aula assenti sia Del Turco che Angelini. Le immagini che vedete vi mostrano monenti e persone presenti in aula, tra le quali l’imputato Conga.
Parole che innchiodano, quelle dei due PM. In aula tornano le frasi e le parole più volte sentite in due anni di dibattimento, con decine di testimoni e di interrotatori. Partito dei soldi, cartolarizzazioni come sentita di corruzione e meccanismo per generare corruzione e tangenti – volute sia dalla giunta Pace che da quella Del Turco – gestito da personaggi abili e senza scrupoli, da menti mercenarie (parole dei PM) come Masciarelli, che coinvolgevano gruppi di potere facenti capo a big politici e a faccendieri. Dunque associazioni per delinquere, per spremere denaro che avrebbe dovuto migliorare la sanità, e formava invece fiumi di ricchezza per corrotti e affaristi. Cartolarizzazioni, come terreno di coltura del malaffare perpetuato anche per anni. Di Florio si è soffermato con maggiore attenzione sui dettagli e la requisitoria assume, assumerà ancora, aspetti tecnologici che rendono necessarie in aula apparecchiature e uno schermo.
Dire che l’accusa è agguerrita è dire poco. Emerge, intanto, una luce – secondo i PM – sulla destinazione dei denari frutto di corruzione e loschi traffici: finito all’estero con espedienti e finte società, o società inventate per altri (apparenti) scopi. La requisitoria si concluderà, naturalmente, con le richieste di condanna per ciascuno dei 25 imputati. Difficile immaginare, stando a ciò che si è sentito, che possano esserci richieste di assoluzione.
“Il teorema di Violante che prevede la tracciabilita’ delle somme prese illecitamente non puo’ albergare in questo processo”. Lo ha detto oggi il pm del tribunale di Pescara Giampiero Di Florio al processo su presunte tangenti nel mondo della sanita’ abruzzese nel corso della sua requisitoria. “Questo – ha proseguito – puo’ servire per gli ‘spalloni’, qui siamo ad un livello più alto. Vi pare che Del Turco con un passato e le conoscenze da ministro delle finanze abbia avuto difficolta’ a trovare i modi per occultare il denaro?”.
“Angelini e’ totalmente attendibile. Ne siamo ancora convinti”. Lo ha detto oggi il pm Giampiero Di Florio. “Ha reso le sue dichiarazioni spontaneamente – ha proseguito – e hanno il carattere della precisione, della costanza e sono in qualche modo concatenate l’una all’altra. Si e’ accusato di reato, non e’ venuto da noi con passpartout. Non c’è una sola sbavatura. Non ci ha guadagnato nulla, oggi e’ fallito e non ha piu’ rapporti con la Regione. L’unica sbavatura e’ quella del giubbino . Ma la sua buona fede era dentro le tasche dove c’era l’unico elemento che poteva ricondurre quel giaccone alla messa in commercio al 2011″. Il pm ha inoltre detto “abbiamo fatto entrare qui carte del processo relativo alla bancarotta , qualcuno era convito che fosse la cartina di tornasole e che potesse uscire impunito da questo processo”.


10 Giugno 2013

Categoria : Cronaca
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