Cordoglio in morte di Mario Federici


L’Aquila – Cordoglio anche a L’Aquila per la morte – avvenuta a Roma – di Mario Federici, uno degli storici imprenditori originari dell’Aquilano che hanno scritto una gloriosa storia di portata non solo nazionale. Federici, laureato in ingegneria civile, ha iniziato l’attività lavorativa nel settore edilizio, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità operativa e manageriale. Direttore di cantieri, è stato prima amministratore delegato, e poi presidente, dell’impresa Fortunato Federici, di cui si conservano ricordi e testimonianza a Teora di Barete, il luogo originario di alcuni rappresentanti della famiglia.
Ha successivamente ampliato il suo impegno nel comparto immobiliare e delle grandi opere sia in Italia che all’estero. In particolare è stata rilevante l’attività nei paesi del Centro Africa e del Sud America, con la realizzazione di complessi immobiliari e di numerose e importanti infrastrutture che hanno contribuito allo sviluppo delle economie locali. Tali impegni hanno coinciso con la presidenza della Stirling International Civil Engineering di Londra, la vice presidenza del Consorzio per la costruzione di centrali nucleari e delle Aziende Riunite Grandi Opere, la presidenza della Cogefin e la carica di consigliere di Amministrazione e di membro del comitato esecutivo di Cogefarimpresit. Ha operato altresì nell’industria del cemento dove è stato presidente della Società Sacci (che possedeva tra gli altri il cementificio di Cagnano Amiterno) e della Cementi Portorecanati. Attivo in campo finanziario, è stato consigliere di amministrazione del Banco di Santo Spirito e del Banco di Roma. Impegnato nelle associazioni di categoria, è stato presidente dell’AITEC (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) e vice presidente delle imprese generali dell’ANCE. È stato vice presidente di Capitalia-Gruppo Bancario. È stato membro del Consiglio di Amministrazione della Libera Università S. Pio V di Roma.
Nell’ottobre del 2001 ha lasciato la presidenza del Gruppo Centrale, che ha ricoperto per circa sei anni, assumendo quella della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, mantenuta fino al 24 ottobre 2007. È Cavaliere di Gran Croce.
La famiglia Federici è ricordata, a L’Aquila, anche per la distinteressata e generosa collaborazione con il Teatro Stabile, negli anni in cui era stato fondato a L’Aquila e viveva di generosi sostegni e grandi lungimiranze di mecenati, uno dei quali fu appunto Federici.
Cordoglio per la morte dell’ingegnere hanno espresso tra gli altri Gianni Letta e il cav. Aldo Iacovitti di Rocca di Cambio, altro grande imprenditore abruzzese.


10 Giugno 2013

Categoria : Cronaca
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