ARIT Tortoreto: precari vincono in appello


L’Aquila – LA SCLOCCO SE LA PRENDE CON LA REGIONE – Caparbia e perdente (con i soldi dei contribuenti) la regione Abruzzo. Ora a pagare dovrebbero essere i politici che l’hanno governata.
Vittoria in Corte di Appello dei lavoratori precari nei confronti dell ARIT (l’agenzia regionale per l’informatica e la telematica, sede a Tortoreto) che viene condannata alla loro immediata assunzione con riconoscimento dei danni e delle mancate retribuzioni dal 2009 ad oggi. “L’ARIT – ricorda Carmine Ranieri, segretario generale della Fp Cgil – per ottemperare ad un obbligo di legge, nel 2008 bandisce ed espleta una serie di concorsi pubblici per la copertura di 22 posti a tempo indeterminato per profili tecnici. L’Ente, successivamente, ha inspiegabilmente congelato le procedure non assumendo a tempo indeterminato i vincitori di concorso che nel frattempo sono stati chiamati a prestare servizio a tempo determinato.
Alcuni di essi, difesi dall’Avv. Lorena Di Giambattista, si sono rivolti al Giudice del Lavoro. Ebbene il loro diritto all’assunzione, gia’ riconosciuto in primo grado con una decisione del giudice Luigi Santini, non solo e’ stato confermato in appello, ma la corte stessa ha ordinato l’immediata costituzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Una sentenza questa – prosegue il sindacalista – che si innesta in una situazione paradossale che la FP CGIL denuncia da diverso tempo evidenziando come la dirigenza dell ARIT e la Regione Abruzzo abbiamo preferito paralizzare un Ente, mettendolo nella condizione di non adempiere a tutte le obbligazioni assunte verso Imprese, Comuni ed altri Enti, anziche’ assumere personale proveniente da regolare concorso pubblico. Alla luce della sentenza emessa, la FP CGIL si chiede quindi a cosa siano valsi tutti gli sforzi ed i costi sostenuti dall’ARIT e dalla Regione Abruzzo che hanno impegnato per mesi e mesi diversi Uffici e Direzioni Regionali, distolti evidentemente da altre attivita’, al fine di produrre un inutile balletto di pareri e contro pareri, con il solo fine di non applicare una normale ed elementare ovvieta’: i vincitori di concorso pubblico vanno assunti. Rimane il rammarico di constatare, che per l ennesima volta – commenta infine Ranieri – bisogna aspettare l’intervento della magistratura per avere delle risposte adeguate sulle tematiche del personale. Non a caso dunque l’operato di questa Giunta ha prodotto solo l’aumento del contenzioso ed un acuirsi delle problematiche che hanno impantanato l’attivita’ amministrativa della Regione Abruzzo e dei suoi Enti Strumentali”.
SCLOCCO – “Era talmente tanto evidente l’incapacita’ della Regione a gestire la situazione del personale Arit che, alla vigilia della discussione della mia interrogazione, vengo informata della sentenza che invita la Regione e l’Arit a costituire rapporti di lavoro per tre dei 14 lavoratori che erano stati protagonisti di procedure di stabilizzazione e concorsuali”. Lo afferma Marinella Sclocco, foto, consigliera del PD, che ha inoltrato una interrogazione sulla vicenda Arit e che domani e’ iscritta all’ordine del giorno per la discussione in assise regionale. “La regione pur sapendo che l’Arit non poteva piu’ disporre di personale flessibile, pur avendo con la precedente giunta messo a disposizione del personale regionale, avallando il percorso di stabilizzazione, aveva bloccato tutto – spiega Sclocco – su esposto del Controllo ispettivo. Il risultato? Blocco ingiustificato lungo tre anni. Finalmente – prosegue – la sentenza ristabilisce l’ordine e dichiara evidentemente l’incapacita’ nella gestione del personale della Regione da parte dell’odierna maggioranza. La Regione e’ stata condannata a pagare tre anni di stipendi arretrati ai tre lavoratori che avevano fatto ricorso contro il blocco ingiustificato delle procedure di stabilizzazione. Domani, nonostante la sentenza odierna, chiedero’ comunque i motivi per cui la Giunta non ha ancora provveduto all’approvazione della programmazione triennale del fabbisogni del personale – conclude la consigliera del PD – sperando non si facciamo trovare ancora una volta inadempienti ingiustificatamente. Ricordo che questa sentenza e’ la prima di altri ricorsi al blocco delle procedure concorsuali”.


17 Giugno 2013

Categoria : Cronaca
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