Rugby: il super 10 cresce?


L’Aquila – (di Pierluigi Giammaria) – Che l’Aquila non partecipi alle coppe europee, quest’anno, non è un buon motivo per non darci un’occhiata. E allora, premesso che le sorprese non mancano, con le due finaliste una battuta (Munster dai London Irish) e una inchiodata sul pareggio (Leicester dagli Ospreys), non possiamo trascurare dati di fatto abbastanza evidenti. E il primo, ovviamente, è la prima vittoria di una italiana sui Campioni di Francia in carica. Treviso ha superato Perpignan 9-8, e se è vero che Porical si è mangiata la trasformazione del sorpasso da posizione tutt’altro che difficile, non è meno vero che i trevigiani hanno giocato una partita impressionante per concentrazione e intensità in difesa. Le altre, niente male, tranne un paio di eccezioni. Viadana e Rovigo, ad esempio, hanno contenuto alla grande due autentiche corazzate (Clermont e Saracens); Padova ha impegnato allo spasimo Newcastle, passata di soli due punti. Certo, Roma ne ha presi 60 dal Bayonne e Parma ha perso a Bucarest (che è però una brutta bestia). Insomma, la morale è che, per ora, le tariffe pesanti sono l’eccezione e non la regola, e che, anzi, le nostre punte di eccellenza si avvicinano a standard di assoluta decenza europea. Sarebbe riduttivo, tuttavia, pensare che l’ingresso nella Celtic (ne riparleremo) di due franchigie italiane arriva quando, forse, non serve più. Il punto decisivo, infatti, è che per fare il vero salto di qualità serve giocare a quel livello sempre, e non solo nelle coppe. Piuttosto va considerato un altro aspetto; a ben vedere, infatti, la prima giornata europea è la migliore risposta a quelli che avevano già seppellito il Campionato. Se, infatti, la media delle prestazioni è questa, difficilmente il drenaggio dei migliori giocatori italiani porterà ad un abbattimento irrimediabile della qualità del campionato, visto che i talenti che dovevamo perdere (i Masi, i Festuccia, i Parisse e così via) già li abbiamo persi e da un pezzo; quella che andrà via sarà una parte dei giocatori di valore medio, ma il livello resterà, più o meno, quello. La buona notizia, per squadre come L’Aquila tagliata fuori (salvo sorprese) dal giro grosso della Celtic, è che ha ancora ed avrà sempre un senso lavorare per fare una bella squadra; perché vincere un Campionato italiano varrà ancora qualcosa.


13 Ottobre 2009

Categoria : Sport
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