Marchionne, un ruvido dal cuore d’oro


L’Aquila – Anche l’amministratore delegato, semplicemente ad come si dice negli ambienti che amano acronimi e formulette abbreviative all’americana, di un gigante come la Fiat, che per definizione “deve” essere un duro, ha un cuore capace di concedere ogni tanto qualche piccola apertura di calore umano. Parliamo ovviamente di Marchionne, il grande manager internazionale che non dimentica la propria abruzzesità (è originario di Chieti) e stima la sua terra. Del resto, lo ha già ampiamente dimostrato dopo il terremoto a L’Aquila, mostrandosi particolarmente generoso e disponibile verso la città visitata di persona e non senza la dimostrazione della sua signorilità. Una prova che gli aquilani non hanno dimenticato.
Oggi ad Atessa ancora un momento di. diciamo, calore umano. “Questo stabilimento ha una grandissima forza, il fatto che siamo i leader nella classe di questi furgoni in Europa dice molto: tra l’altro lo stiamo usando come un polo per esportare componentistica sia in Nord America che in Sud America perche’ c’e’ molto lavoro. Sono orgoglioso degli abruzzesi e dello stabilimento”. Lo ha detto l’ad di Fiat Sergio Marchionne a margine del discorso tenuto nello stabilimento per annunciare il piano triennale di investimenti per 700 milioni di euro.



09 Luglio 2013

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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