No a tunnel riviera sud, sì alla duna


Pescara – (di Fausto Di Nisio, consigliere movimento Arancione) – Forse non tutti ricordano che il Consiglio Comunale nella seduta del 12 dicembre del 2005 con propria delibera n. 274 approvò all’unanimità dei presenti (27 consiglieri) e dopo un interessante dibattito, una mozione a firma dei colleghi Masci e Fiorilli. La mozione che riguardava la riqualificazione della riviera sud di Pescara prevedeva, tra l’altro, la ricongiunzione della pineta al mare in un unico percorso libero dalle auto attraversando l’ex camping, il teatro D’annunzio e il parco marino.
Successivamente nella seduta del 01 febbraio del 2006 durante la discussione del PDM (Piano Demaniale Marittimo) proposi un emendamento, approvato da tutti i presenti, che prevedeva che nella zona di arenile della “Madonnina”, caratterizzato da una inammissibilità giuridica di balneabilità, si dovesse realizzare, a cura ed onere dell’ amministrazione comunale, un Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune (la zona della madonnina era l’unica disponibile all’interno del PDM).
Per questi motivi, non posso oggi essere contrario ad un’ipotesi che dia conto ai due orientamenti condivisi oltre che dal sottoscritto anche dalla maggioranza degli amministratori durante la prima giunta D’Alfonso.
Quindi sgombrato il campo dagli equivoci sulla bontà dall’idea voglio confrontarmi sulla soluzione tecnica che e’ stata fornita dall’attuale amministrazione. E qui le cose si complicano.

Primo aspetto: assenza di confronto e dibattito.
La mozione approvata, a seguito di un emendamento condiviso, prevedeva la necessita di effettuare tutti gli studi necessari con particolare riferimento (cosa che si deduce dal processo verbale) ai riflessi sulla mobilità cittadina.
L’assessore alla mobilità e l’assessore ai lavori pubblici hanno mantenuto per loro questo progetto e non hanno inteso aprire in città un sano e corretto confronto sulle varie ipotesi progettuali.

Secondo aspetto: mantenimento dei due assi viari (Via “la figlia di Iorio” e “Lungomare Papa Giovanni XXIII”).
Con la soluzione proposta non si comprende come si possano mantenere in piedi i due assi viari attualmente utilizzati ognuno per un singolo senso di marcia. Questa e’ forse l’ultima occasione per restituire (come un tempo) alla Via “La figlia di Iorio” la funzione di strada a servizio delle residenze e non percorso di transito con inevitabile intasamento all’incrocio con Via Luisa D’Annunzio.
Terzo aspetto: eccessiva inclinazione della duna e mancato utilizzo della sabbia.
L’altezza (ora m. 4,50) della duna artificiale sull’attuale asse viario comporta una eccessiva inclinazione e un consumo dello spazio all’interno dell’area dell’ex camping. Inoltre il progetto attuale prevede l’utilizzo di materiale diverso dalla sabbia per la realizzazione del terrapieno a copertura del tunnel.
Quarto aspetto: mancato rispetto del PAN (Piano di Assetto Naturalistico) della Pineta e mancato rispetto delle prescrizioni legislative della Legge Regionale istitutiva della Riserva Naturale Pineta Dannunziana.
Il legislatore Regionale, nel modificare la Legge istitutiva della riserva naturale di interesse regionale, ha omesso di sopprimere qualche prescrizione che di fatto impedisce la realizzazione del progetto attuale (come al solito la “gatta frettolosa” ha fatto i “figli ciechi”).

Alla luce dei sopraelencati aspetti critici ( e molti altri ce ne sarebbero) sull’attuale ipotesi progettuale,
mi appare d’obbligo per l’amministrazione comunale soprassedere alla prosecuzione dell’iter amministrativo.
Al fine di offrire un contributo fattivo ho formulato una mia proposta alternativa a quella attuale che elimina almeno il secondo e terzo elemento di critica.
Mi piacerebbe che ci si possa confrontare su questa ipotesi in maniera serena e sgombrando lo spazio da tutti i pregiudizi possibili: all’inizio nessuno pensava che il Ponte del Mare potesse rappresentare un elemento qualificante della nostra città……..lo stesso spero si potrà dire un domani quando si vedrà realizzata una duna di sabbia (anche se artificiale) con annesso parco naturalistico sapendo d’aver così restituito all’avifauna l’habitat naturale di nidificazione.


12 Luglio 2013

Categoria : Cronaca
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