Aeroporto, ENAC su complessità iter


L’Aquila – (di Stefano Leone) – TRA MINISTERO ED ENAC ATTIVITÀ ISTITUZIONALI PRIMA DELL’OPERATIVITÀ DI UNO SCALO – In merito alla ridda di voci che si stanno da ieri accavallando sul caso dell’aeroporto dei Parchi dell’Aquila, ENAC chiarisce, con una nota, che non ci sono nè ritardi nè altre situazioni anomale della istruttoria della pratica. Questo per quanto concerne qualche velata voce che vuole tirare per la giacchetta l’Ente Nazionale Aviazione Civile.
In relazione alla lettera, che il Gabinetto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha inviato all’ENAC per acquisire ulteriori informazioni sull’apertura al traffico commerciale dell’Aeroporto dei Parchi “Giuliana Tamburro” dell’Aquila, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile precisa che tale richiesta rientra nelle normali attività istituzionali previste per l’attivazione di uno scalo. Dunque null’altro che ciò che è routine. Nella nota, gli uffici preposti dell’Ente, dichiarano che non è stato, infatti, possibile terminare anticipatamente la fase istruttoria procedurale con le relative comunicazioni tra le amministrazioni coinvolte, a causa della complessità dell’iter per il rilascio delle autorizzazioni e delle certificazioni necessarie a rendere operativo l’aeroporto dell’Aquila. E cosa rende così complessa la procedura dell’iter della pratica? Lo spiega sempre nella nota ENAC affermando che, la complessità è stata determinata dalla particolare ubicazione in cui si trova lo scalo e dall’orografia circostante che hanno comportato una limitazione all’operatività aeroportuale in ragione sia della posizione, sia delle condizioni climatiche registrate nella zona in gran parte dell’anno. A conclusione del chiarimento sulla propria posizione, ENAC ribadisce che si tratta, pertanto, di doverose e normali attività istituzionali propedeutiche all’avvio delle operazioni di volo di un aeroporto. Alla luce di questo chiarimento odierno di ENAC, viene da chiedersi se, per caso, qualcuno non ha voluto forzare i tempi programmando inaugurazioni e festeggiamenti prima ancora di avere carte in mano? Così, tanto per fare pressione e dare impressione che tutto, ma proprio tutto, fosse a posto. D’altronde, la posizione orografica e le condimeteo non eccessivamente clementi della zona, erano da sempre consapevolezze che, tecnici, società di gestione e amministratori conoscevano bene. Proprio in virtù di questo nessuno mai ha fatto cenno, (inAbruzzo ne parlò in tempi non sospetti), all’acquisto dei costosissimi mezzi per lo sghiacciamento delle ali degli aeroplani nel periodo invernale. Perché? Nessuno ha più parlato della pratica di ENAV, (Ente Nazionale Assistenza Volo), sulla possibile costruzione di procedure strumentali di arrivo e partenza. Perché? Qualcuno ha interessi alle attività cosiddette “no-flight” dello scalo? Non sarebbe stato forse più ragionevole sviluppare le peculiarità e le caratteristiche dell’aeroporto per attività di volo più consone al territorio e alle strutture; viene da pensare, ad esempio, al volo da diporto, alle scuole di volo, sia alianti che ultraleggeri, al volo da turismo, a basi di manutenzione velivoli. Qualcuno ci avrà sicuramente pensato ma diciamo la verità, i voli commerciali con passeggeri a bordo sono altra cosa.


25 Settembre 2013

Categoria : Cronaca
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