Abruzzo, ogni giorno più povero


(di Stefano Leone) – LA TERCAS-CARIPE DIVENTA FACCENDA PUGLIESE – La Popolare di Bari si è appropriata della Tercas Caripe. Proviamo a trovare i colpevoli? Neanche se sguinzangliassimo le squadre speciali dei Navyseal potremmo riuscirci mai. Di contro, per ora ancora sommessamente, ma fra qualche giorno vedrete che tutti ne parleranno riempiendosi la bocca con il nulla più assoluto. Intanto pezzi di Abruzzo, (quello con una sola b), se ne vanno per sempre. Altri pezzi, in campi diversi, se ne sono già andati e, a poco varrebbe riproporre l’elenco.
La banca divorata dal colosso pugliese non è che l’ultimo, in ordine cronologico temporale, anello di una catena che sta legando inesorabilmente la regione all’immobilismo, al vorrei ma non posso, insomma, alla totale mancanza di eccellenze vere che, operano per il territorio e sul territorio. Proponevamo all’inizio, la sfida a trovare i colpevoli di quest’ultima debaclè, (perché sicuramente responsabili ci sono), ma la provocazione ha già insita una risposta: non se ne troveranno. La politica è superba nell’impossessarsi di medaglie anche quando non le appartengono; lo è altrettanto nel far finta di nulla quando, colpe e responsabilità, l’avvolgono totalmente. D’altronde, la politica pratica consiste nell’ignorare i fatti. E i fatti dicono che stiamo svendendo, sbrindellando e narcotizzando una regione che ha potenzialità notevolissime. Di queste potenzialità si fa spreco di parole e frasi fatte, si propinano nei convegni e nelle interviste salvo poi, non vederle mai spronate a diventare realtà. Il caso Tercas Caripe è sintomatico. Quando la politica tace, oppure sussurra appena, gatta ci cova. La politica, come tutti sanno, ha cessato da molto tempo di essere scienza del buon governo, ed è diventata invece arte della conquista e della conservazione del potere. E questo potere è maggiore tanto quanto maggiore è la conservazione di se stessi. Il caso, del quale parliamo, forse, servirà a fare salotto nei talk televisivi fra opposte fazioni. La realtà, quella vera, è che sarebbe ora di smetterla di ascoltare “cazzate”, come quelle che non voleva ascoltare un parlamentare abruzzese in una delle ultime sedute della Camera dei Deputati ma invece di andare a dormire, sempre come detto da detto parlamentare, sarebbe bene che si sia svegli e abili nell’adoperarsi per far si che l’Abruzzo non diventi ogni giorno sempre più povero.


04 Novembre 2013

Categoria : Rubrica
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