Operazione verità sulla spesa pubblica


Chieti – SECONDO IL SINDACO I COMUNI NON SONO SPRECONI – (di Stefano Leone) – Il Sindaco Di Primio, alla presenza dell’Assessore al Bilancio Roberto Melideo e del presidente della 1ª Commissione Consiliare Comunale “Bilancio, Programmazione economica, Tributi”, Mario De Lio, questa mattina ha illustrato il documento “Operazione Verità sulla spesa pubblica, i Comuni non sono spreconi”, redatto da ANCI nazionale in base alle elaborazioni Ifel su dati Istat. “Affinché i cittadini sappiano la verità ovvero che il comparto dei Comuni è quello che più di tutti ha contribuito al risanamento della finanza pubblica, a differenza di quanto fatto dallo Stato – ha dichiarato il Sindaco – mi preme evidenziare che la spesa degli 8100 Comuni italiani costa solo il 7.6% del totale della spesa della Pubblica Amministrazione, contro il 39% della spesa degli Enti di previdenza, il 29,9% dello Stato, il 18% delle Regioni e della Sanità. Un dato molto contenuto se si pensa che sono proprio i Comuni ad erogare servizi a 60 milioni di cittadini, quali lavori pubblici, servizi sociali, protezione civile, manutenzione degli edifici scolastici e ad essere i primi investitori sul territorio. Un debito, tra l’altro, molto contenuto, quello dei Comuni, che pesa per il 2,5% sul totale della P.A. contro il 97,5% delle altre pubbliche amministrazioni. Tra Patto di Stabilità, tagli e spending review – ha evidenziato il Sindaco – le risorse statali trasferite ai Comuni, dal 2007 al 2014, hanno subito una riduzione di 7.45 miliardi di euro. Per il Comune di Chieti, in particolare, il taglio negli ultimi 3 anni è stato quasi drammatico se si pensa che nel 2010 potevamo contare su quasi 14.930.463,88 euro, nel 2011 su 12.767.704,81 euro, nel 2012 su 7.223.289,96 e nel 2013 c’è una previsione di appena 3.484.063,59 euro. Per quanto attiene ai dati sulla Finanza Pubblica – ha proseguito il Sindaco – mentre lo Stato presenta un deficit di -52.380 milioni di euro pari al -13,26% delle proprie entrate totali, i Comuni presentano un avanzo di +1.667 milioni di euro pari al 2,57% delle proprie entrate totali, risorse, però, che non possono essere spese a causa dei vincoli del Patto di Stabilità Interno e che potrebbero invece essere utilizzate per servizi ai cittadini e per realizzare importanti investimenti, diminuiti, quest’ultimi, del 28% negli ultimi sei anni. Mentre in questi anni lo Stato ha obbligato i Comuni a ridurre la spesa corrente del -2,5%, lo Stato ha aumentato, dal 2009 ad oggi, ben dell’8% le proprie spese correnti, dati che si vanno a sommare a quelle delle entrate correnti che sono aumentate del +4,26% per lo Stato grazie all’introduzione dell’IMU mentre per i Comuni, semplici gabellieri, sono rimaste nel 2012 invariate rispetto al 2011 mentre per il 2013 hanno subito una riduzione di un miliardo di euro rispetto all’anno precedente. Per contribuire alla ripresa dell’economia è necessario che i Comuni, che fino ad oggi hanno pagato il prezzo del risanamento, possano riprendere a programmare gli investimenti. In tale ottica, l’ANCI ha avanzato al Governo un pacchetto di proposte al disegno di Legge di Stabilità 2014.
SECONDA RATA IMU: i Comuni hanno bisogno di certezze riguardo la piena compensazione della seconda rata dell’IMU con la copertura finanziaria delle aliquote deliberate dai Comuni nel 2013.
PATTO DI STABILITA’: si chiede di rendere strutturale il contributo di 1 miliardo da assegnare integralmente ai Comuni per spesa per investimento, con una previsione triennale. Si chiede, di conseguenza, di eliminare l’ulteriore manovra in termini di Patto di Stabilità interno per gli anni 2016 e 2017 imposta ai Comuni per 275 milioni di euro. Si chiede, altresì, di escludere dai vincoli del Patto di Stabilità interno i Comuni con popolazione compresa tra i 1000 ed i 5000 abitanti. Va, inoltre, corretta la disposizione proposta, stabilendo le necessarie deroghe per quei settori vitali (socio-assistenziale, culturale, servizi scolastici e per l’infanzia) nonché prevedendo un sistema di regole a regime con eventuali piani di rientro a carico delle società, escludendo effetti e sanzioni a carico del Comune.
SERVICE TAX: si chiede di assicurare ai Comuni una imposta equa, sostenibile, congrua rispetto al gettito del 2013. Le aliquote previste dalla norma e 1 miliardo assegnato ai Comuni, non riescono a garantire, per molti Comuni, l’equivalente del gettito 2013.
FONDO DI SOLIDARIETA’: rivedere le modalità di costituzione e i criteri di riparto di tale fondo, avviando la costituzione di un apposito fondo perequativo sulla cui base utilizzare i parametri relativi ai fabbisogni standard.
MUTUI: allentare i limiti posti dalla legge alla possibilità di contrarre mutui per investimenti.
RIMBORSO SPESE GIUDIZIARIE: individuare soluzioni strutturali alla continua riduzione delle assegnazioni ai Comuni, che sostengono tali spese, che costituiscono un ulteriore raglio non previsto dalle norme vigenti e sempre più insostenibile per un crescente numero di Comuni. Tali Enti locali vantano un credito nei confronti dello Stato di 250 milioni di Euro per le spese giudiziarie ma il governo ha stanziato solo 70 milioni di Euro.
RISCOSSIONE TRIBUTI: un regime stabile in materia di riscossione da parte dei Comuni, sempre più cruciale in una fase di razionalizzazione della spesa, di riduzione delle entrate e di alleggerimento della pressione fiscale per tutti i contribuenti.
FEDERALISMO FISCALE: apertura di un confronto per la riscrittura del sistema fiscale ed il rilancio di un percorso di federalismo fiscale.
COMUNI DI AREE TERREMOTATE: assicurare una effettiva invarianza di risorse alle aree colpite dai terremoti, tra cui l’Abruzzo. A tal proposito, proprio per quest’ultimo punto, in qualità di delegato Anci alla riunione della Conferenza Unificata, sto assicurando il mio impegno affinché tutti i Comuni del cratere possano beneficiare dei 5.000.000,00 di euro concessi dal Ministero dell’Interno per il 2013”.


19 Novembre 2013

Categoria : Politica
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