Discarica Bussi, chiesto il rito abbreviato


Chieti – AMMESSE NUOVE PARTI CIVILI – (Foto: l’area della megadiscarica evidenziata in bianco) - Un caso eclatante e tanti imputati eccellenti, 19 in tutto, e dunque un processo difficile che avanza lentissimo, tra rinvii ed eccezioni che ne causano il ritmo da lumaca. E’ quello davanti alla corte d’assise di Chieti per l’enorme discarica tossica nei pressi di Bussi: tonnellate di veleni sotterrati per anni sotto gli occhi distratti di chi doveva vigilare ed era altrove. La potenza di chi scaricava impunemente faceva sì che nessuno si accorgesse di quanto accadeva tra case, ospedali, campi coltivati, strade, ferrovia e autostrada A-25. Poi, molti anni fa, il caso esplose: si scoprì che nell’Abruzzo regione verde d’Europa, c’era a qualche metro sotto terra la più grande discarica di veleni d’Europa.
Oggi il processo pare finalmente partito.
I diciannove imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, del processo riguardante la mega discarica, hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Sulla richiesta la Corte d’Assise di Chieti si pronuncerà nel corso del prossima udienza prevista per venerdi’ 7 febbraio.
La cronaca della giornata. La nutrita pattuglia di superavvocati difensori (tra loro nomi eccellenti di giuristi insigni quanto autorevoli) ha sciorinato una valanga di eccezioni. Tutte sull’ammissibilità di alcune parti civili, come i comuni della valle del fiume Pescara, strainquinato per anni, e la Solvay, l’azienda che nello stabilimento chimico di Bussi (origine dei veleni) successe alla Montedison. Oggi chiede i danni.
Nel corso dell’udienza sono stati ammessi come parte civile anche i Comuni di Popoli, Chieti, Alanno e Spoltore, che si vanno ad aggiungere a quelli gia’ ammessi dal gup del Tribunale di Pescara. La Corte ha ammesso anche l’Ato (Ambito territoriale ottimale). Esclusa l’Arta, la Cgil, il Codacons e alcune associazioni ambientaliste. Riconfermati invece il Wwf, Legambiente, Marevivo, Miladonnambiente, Ecoistituto Abruzzo.
Gli imputati, quasi tutti ex amministratori e vertici della Montedison, devono rispondere di avvelenamento delle acque.


31 Gennaio 2014

Categoria : Cronaca
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