Appalto ASL L’Aquila, due arresti a Pescara


Varone Gennaro PM PescaraPescara – (ore 11,05) – Clamorosa svolta nelle indagini su episodi di presunta corruzione negli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto, in particolare gli interventi per il complesso ospedaliero e sanitario S.Salvatore. Due persone sono state arrestate dai carabinieri di Pescara. Si tratta di figure di primo piano nella politica degli ultimi anni a livello regionale e pescarese. Sono Claudio D’Alesio, 50 anni, di Teramo, residente a Pescara, imprenditore, ex consigliere della finanziaria regionale Fira servizi, e Italo Mileti, 59 anni, ex assessore comunale di Pescara. Il Mileti fu anche candidato alle elezioni comunali, in posizione di sostegno nei confronti dell’attuale sindaco Albore Mascia. A disporre l’arresto e’ stato il gip Luca De Ninis su richiesta del sostituto procuratore Gennaro Varone. L’operazione, denominata Ground zero, e’ del Nucleo investigativo del reparto operativo di Pescara. L’accusa e’ di millantato credito per illecita intermediazione verso pubblici ufficiali. La vicenda si riferisce ad un importante appalto milionario nel piano di ricostruzione post-sisma nell’Aquilano, appunto quello del S.Salvatore.
Italo Mileti, ex esponente della lista civica Alleanza e forza per Pescara alle elezioni comunali, è stato assessore regionale alla formazione professionale e politiche del lavoro nella giunta regionale Pace, e vice presidente della giunta. Personaggio di spicco, ha sempre militato nell’area di centrodestra ed è stato vicino a politici di rilievo, come Giovanni Dell’Elce.
Claudio D’Alesio ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali quello di “consigliere di indirizzo” nella fondazione cassa di risparmio di Pescara e Loreto Aprutino.
Secondo l’accusa Mileti e D’Alesio, per conto di un importante imprenditore abruzzese, avrebbero esercitato pressione su uffici amministrativi e personaggi di spicco per pilotare l’aggiudicazione dell’appalto relativo alla costruzione degli uffici della Asl dell’Aquila. I fondi sarebbero stati quelli della ricostruzione e in particolare una grossa quota dei 50 milioni di euro che la Asl ha ottenuto come risarcimento per i danni subiti dal terremoto. I fatti sarebbero accaduti a Pescara tra luglio e settembre. Il magistrato avrebbe ritenuto necessari gli arresti, per impedire nuovi reati e inquinamento delle prove. Quanto ai lavori al S.Salvatore dell’Aquila, potrebbero aver risentito della vicenda subendo rallentamenti e ritardi, con enormi disagi per l’utenza, i medici e il personale sanitario. L’inchiesta pertanto potrebbe avere degli sviluppi e coinvolgere altre persone.
(Nella foto: Il PM Gennaro Varone)


23 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
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