Il Gran Sasso aquilano? Tutti lo amiamo, ma deve crescere e non basta la sola funivia


L’Aquila – di GIOVANNI LOLLI – Noi aquilani amiamo il Gran Sasso, la nostra montagna. Per tutti noi, per quelli che da sempre lo vivono, per quelli che ci lavorano, ma anche per quelli che lo guardano al tramonto dalla città, il Gran Sasso è un pezzo essenziale della nostra identità, e il terremoto ci ha reso molto gelosi della nostra identità.
Sappiamo inoltre che la nostra montagna può essere anche un’occasione di rinascita per la nostra comunità colpita dal sisma, come leva di un turismo moderno e compatibile, come anche l’OCSE ci ha spiegato. Per questo ci siamo battuti in tanti, a partire dal Sindaco, perché una parte delle risorse che abbiamo conquistato per lo sviluppo fosse messa a disposizione di un progetto turistico per il Gran Sasso aquilano.
Noi apprezziamo che associazioni che operano soprattutto sulla costa abruzzese, si preoccupino che sul Gran Sasso si evitino scempi.
E’ una preoccupazione che condividiamo e siamo pronti ad ascoltare e a discutere ogni proposta o critica, a condizione che si evitino polveroni.
Il progetto a cui stiamo lavorando prevede anche nuovi impianti di “risalita”, esattamente quelli previsti dal “Piano d’Area” approvato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, essendo, la nostra, l’unica montagna d’Abruzzo dove opera tale strumento.
Sappiamo bene che lo sci da discesa è solo un pezzo del possibile sviluppo, che va completato con altri aspetti per i quali la nostra montagna è particolarmente vocata: sci alpinismo, ski rider (nel centro sud solo noi abbiamo 1.000 metri di fuori pista forniti da impianti) snow board, sci da fondo e sci escursionistico (Piana di Campo Imperatore). Questo per l’inverno, poi c’è l’estate con l’arrampicata, le attività legate alle biciclette, il parapendio… Su ciascuna di queste attività complementari si stanno raccogliendo proposte e progetti di protagonisti del territorio che debbono essere inseriti nei finanziamenti.
Ovviamente bisogna provvedere a una serie di attrezzature a servizio: allestimento di area camper, progetto per “parco avventure”. Insomma tutte iniziative indirizzate a un uso intelligente e rispettoso della nostra montagna. Naturalmente il modello è inserito all’interno di un programma più ampio che prevede il turismo religioso (San Pietro della Ienca), le attività legate ai prodotti dell’agricoltura, dell’allevamento, della gastronomia, alle attività culturali da collocarsi nei borghi delle frazioni dell’Aquila e dei comuni del Gran Sasso, per i quali, non a caso, ci stiamo battendo perché sia possibile finanziare la ricostruzione delle case di non residenti, proprio perché pensiamo a una residenzialità che utilizzi il patrimonio abitativo esistente. Naturalmente questo programma può essere discusso, criticato, migliorato e occorre trovare gli strumenti perché su di esso si esprimono i cittadini del nostro comprensorio.
Bisogna tuttavia aver ben chiaro che, bloccare la possibilità di impianti che determinino un acceso a Campo Imperatore alternativo alla sola funivia, rende assolutamente impossibile la gestione economica della stazione. Con le sole persone trasportate dalla funivia (massimo 2.000 al giorno) non è possibile avere i ricavi necessari per sostenere i costi dell’intera stazione; fino ad ora il Comune dell’Aquila ha provveduto con proprie risorse a colmare le perdite, con le nuove norme nazionali, questo è ormai vietato. Impedire la costruzione degli impianti previsti dal piano d’area, vuol dire chiudere la stazione, senza una stazione funzionante, tutti gli altri aspetti del progetto, semplicemente, non possono esistere.
La scelta è dunque chiara: se si impedisce a questa stazione di esistere, vuol dire che le attività che sono possibili sulla Maiella, a Roccaraso, a Campo Felice, sul Gran Sasso Teramano, non sono possibili sul Gran Sasso aquilano. D’altra parte, questa scelta rischia di porsi da subito: la seggiovia delle Fontari deve essere sostituita per legge. Le procedure pubbliche prevedono una gara europea e una serie di permessi. Si tratta di attività in corso che, se non incontrano ostacoli, ci mettono in condizione di avere un nuovo impianto per la prossima stagione. Si tratta di sostituire un impianto che esiste da molti anni spostandolo di alcuni metri sulla destra.
Naturalmente anche su questo è possibile discutere, ma se qualcuno pensa di bloccare o anche di ritardare le procedure, si assume l’immensa responsabilità di impedire che Campo Imperatore possa aprire le attività il prossimo inverno e quindi bloccare fin da adesso lo sviluppo di tutto il progetto oltre che far morire tutte le attività di ricettività, di ristorazione, di servizio che oggi vivono su quella zona.
Sarebbe uno sfregio insopportabile nei confronti della nostra comunità già tanto tartassata. Ovviamente, ferma rimanendo la disponibilità ad ascoltare tutti, non permetteremo a nessuno di giocare con il nostro futuro.”

Sottoscrivono l’appello di Giovanni Lolli Scuola Italiana Sci Assergi Gran Sasso, Hotel Nido dell’Aquila, Hotel Ristorante Fiordigigli, Ristornate “Maria”, Hotel Giampy, B&B Il Grottino di Assergi, B&B Il Parco , Trattoria “Fore le mura” , Noleggio Scuola Sci Assergi.


08 Maggio 2014

Categoria : Cronaca
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