Crollo convitto, due condanne in appello


L’Aquila – (Foto: l’ingresso dell’edificio puntellato dopo i crolli e il cortile interno prima dei crolli) – Per il crollo parziale del convitto nazionale, ospitato nel grande palazzo della Provincia ai Quattro Cantoni e in corso Umberto, due colpevoli: sentenza quindi appesantita e parzialmente modificata in appello. Quattro anni di reclusione per l’ex preside Livio Bearzi e condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per l’ex dirigente della Provincia Vincenzo Mazzotta. Nei crolli della vecchia struttura nel centro storico persero la vita tre giovani, Luigi Cellini di Trasacco, Marta Zelena e Ondreyi Nouzovsky. L’ex preside Livio Bearzi anche in primo grado era stato condannato a quattro anni di carcere per omicidio colposo plurimo. Vincenzo Mazzotta, ex dirigente della Provincia, era stato assolto, ma il pm aveva impugnato la sentenza facendo ricorso anche per la sua posizione.
Il convitto nazionale , secondo la Corte d’appello, come struttura sicuramente a rischio risalente a circa due secoli fa, doveva essere evacuato alle prime scosse, secondo l’accusa. Il preside, ha sempre sostenuto la difesa, non aveva alcun potere al riguardo e, inoltre, la commissione Grandi Rischi aveva rassicurato tutti. Un’affermazione che non ha mai convinto i giudici ed ora la condanna. E’ possibile il ricorso per cassazione.


16 Giugno 2014

Categoria : Cronaca
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