Salmonella, parziale uso acque superficiali


L’Aquila – IN OGNI SITUAZIONE E IN OGNI LOCALITA’ MAI BERE ACQUE DI DUBBIA PROVENIENZA – Afoso pomeriggio di sabato 5 luglio. Dell’epidemia di salmonella si parla, ma si tace anche. Il Comune è loquace e informa, la ASL è silente e tombale come un sarcofago sepolto nelle frescure di una piramide.
IL COMUNE – Come voluto dalla ASL, il sindaco aveva emesso ordinanza di divieto di captazione delle acque superficiali: pericolo di salmonella. Anzi, una vera epidemia di salmonella. Le acque coinvolte erano nelle zone di Arischia, Colle di Roio, Aragno, Collebrincioni, Campo Imperatore, Pescomaggiore, Civita di Bagno. Il problema riguarda però moltissimi altri comuni dell’Aquilano, dai quali non arriva una parola, una dichiarazione, la notizia di un’azione o di un provvedimento. Come morti dal primo all’ultimo.
Ieri è emerso – informa oggi il Comune, dove evidentemente il sabato se serve è lavorativo – che la citata ordinanza, alla luce degli ultimi dati analitici rilevati, può essere parzialmente revocata, si da consentire alcuni usi specifici e inibire la captazione solo relativamente ad alcuni corsi d’acqua. Ci sono nuove prescrizioni della ASL in base alle quali il Sindaco ha predisposto un’ordinanza in cui indica che tutte le acque contaminate interdette dalla precedente ordinanza possono essere utilizzate per uso industriale, rigorosamente non alimentare.
“Ai lavoratori utilizzatori – si legge nel testo dell’ordinanza – si consiglia accurata igiene delle mani prima di consumare pasti se bagnate precedentemente da tali acque durante il ciclo industriale; le acque telluriche di pozzo possono essere usate a scopo irriguo, ma non per usi potabili, salvo diversa espressa certificazione di potabilità da parte dei servizi competenti; è revocato il divieto di captazione per scopi irrigui delle acque dei laghi di San Raniero e San Giovanni di Bagno”.
(Ndr) - Come dire: attenti sempre e dovunque a cosa bevete, e usate le massime cautele igieniche quando siete entrati in contatto con acque superficiali o ruscellanti. Una regola che tutti dovrebbero osservare, sempre, e non… occorrono ordinanze ma buonsenso. A questo punto, sarebbe doveroso da parte di tutti – a cominciare dalla ASL che non ha emesso un solo comunicato su questo argomento (incredibile, ma è così) farci sapere da dove arriva la salmonellosi, e quando si potrà pensare di eliminare i rischi. Come sempre accade, la responsabilità si fa ricadere sulla politica, mentre dovrebbero essere le istituzioni e le strutture specializzate a parlare subito, chiaramente e per prime. Giusto che il sindaco si dia da fare: è l’autorità preposta alla salute dei cittadini. Ingiusto che gli altri tacciano, eludendo e sfuggendo.
Dovrebbero mettere facce in primo piano e assumersi responsabilità. Senza intermediari e senza ritardi ed esitazioni. Infatti se sappiamo tutto dell’Aquila e frazioni, non sappiamo niente del restante territorio della ASL.
Se c’è, questa azienda batta un colpo.


05 Luglio 2014

Categoria : Cronaca
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