“Talvolta occorre urlare e usare letame”


L’Aquila – IL CONTA…DINO SI E’ FATTO SENTIRE – Dino Rossi, Cospa di Ofena, alle battaglie è abituato, sempre in nome di quelli che ritiene diritti violati e della categoria degli allevatori e agricoltori.
“Continuare a lavorare è sempre più difficile, molti lasciano, qualcuno si suicida, altri sono alla disperazione. E tutto questo non basta, perché ci tartassano…” dice a inAbruzzo.com alla fine della lunga giornata di oggi. Ma ancora una volta è riuscito, Rossi, ad avere ragione o almeno – per ora – attenzione.
Equitalia gli aveva pignorato i conti correnti accusandolo di pendenze fiscali. Tra le tante altre cose assurde – dice Rossi – “questi hanno emesso tre decreti ingiuntivi, mentre ne sarebbe bastato uno. Adesso le spese chi le paga?”.
Rossi è arrivato questa mattina da Ofena con un trattore e un rimorchio, caricato con rotoballe e… simboli di letame. Voleva scaricare tutto alla porta degli uffici Equitalia. Come premessa, aveva detto ieri, era nell’aria una sorta di blocco del trattore lungo la strada, per impedirgli di arrivare. “Ero pronto a impiccarmi” ribadisce il capo del Cospa. C’è da credergli: Rossi non è uno che le manda a dire.
Ma il risultato c’è stato ed ha messo in luce i grovigli di scartoffie, cartacce, atti, contraddizioni, tipiche situazioni da burocrazia avvezza a farsi ubbidire e basta. Da chi abbassa la testa e magari preso dallo sconforto, si lascia vessare.
In sostanza, quanto dovuto da Rossi potrà essere rateizzato e i conti potranno essere sbloccati, per consentirgli di lavorare e pagare le sue rate fiscali. Se uno non può lavorare, non può neppure pagare.
A questo punto diamo la parola a Rossi.
“Consegnerò la documentazione in mio possesso, compresi i pagamenti eseguiti e non rilevati, ai miei esperti. Costoro verificheranno tutto, equità degli interessi applicati, legalità dei tassi, tempi, date, corrispondenza. Prima di firmare la rateazione voglio vederci chiaro. E chiedo: perché Equitalia si accanisce contro i lavoratori, e non recupera i soldi che hanno rubato i politici corrotti, quelli sotto inchiesta o in galera? Mi meraviglio del governo che, così facendo, sembra avvalorare la politica di chi ruba”.
In altri termini, troppo rigore su chi lavora e non riesce a pagare tasse enormi, strangolanti. Troppe confusioni, ritardi, indecisioni, scartoffie. Troppa burocrazia e poco rigore contro i disonesti.
Ora, stasera, Rossi è tornato a Ofena e ha spento il motore del suo trattore. Lo riaccenderà per lavorarci. Se glielo permetteranno. Il letame in campagna si trova sempre e può essere usato anche al di fuori delle coltivazioni.


09 Luglio 2014

Categoria : Le Interviste
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