La Regione non… chiuda e tagli la sanità – Tanto, si sta estinguendo la sola…


L’Aquila – (Immagine diffidaredalleimitazioni-eu) – La vicenda straziante della piccola Noemi che resta malata, mentre lo Stato si azzuffa con se stesso senza saper decidere nulla di definitivo sulle staminali, è pur sempre una vicenda riguardante la sanità, e anche la nostra regione.
Sentenze contrastanti, provvedimenti giudiziari come scacchiere con pedine bianche e nere (cioè una il contrario dell’altra), rinvii, perentori stop e sequestri, e silenzio farfugliante della politica. Le decisioni si lasciano ai giudici, ognuno dei quali può sentenziare senza tenere conto di nulla e di nessuno?
In Italia non si sa fare molto di buono, solitamente. Quando si tratta di decidere qualcosa, si precipita nel caos. Basti pensare che sulle staminali esistono quasi 170 decisioni giudiziarie favorevoli, e altrettante sfavorevoli. E nessuna dello Stato.
Ma al governo non bastano per decidere. Staminali sì, staminali no. La sola che non dovrebbe pagare per tutto questo, Noemi, sta pagando l’intero conto. Una barbarie e una disperazione senza fondo per i genitori, una figuraccia (tanto per cambiare…) per il nostro paese.
E’ lo spunto – drammatico – per un discorso sulla sanità anche in Abruzzo. Una sanità che la Regione, per ordine del Governo, intende tagliare, ridurre, assottigliare in nome del risparmio (ma la burocrazia al posto dell’informatica costa decine di miliardi l’anno). Non lo faccia, tanto la sanità si sta riducendo da sola. Si scioglie. Si estingue, almeno nel mese di agosto.
E’ semplicemente vergognoso che dei medici e dei paramedici siano costretti a lavorare in condizioni disumane nel pronto soccorso. Accade a Sulmona, accade a Giulianova, accade in tanti altri ospedali. Mentre si pensa seriamente (si fa per dire) a ridurre la guardia medica. Magari nei centri di montagna abitati da soli vecchi, isolati da strade impossibili d’inverno, senza servizi, senza carabinieri, senza poste, senza farmacia… Frazioni senza neppure un sindaco.
E’ vergognoso che i cittadini debbano pagare situazioni che, spese a parte, sarebbe obbligatorio evitare se esistesse una qualsiasi forma di autorità responsabile. La domanda è semplice: perché si consente ad agosto a medici e paramedici di andare in ferie a decine tutti insieme?
Vengano i consiglieri regionali a visitare questo pronto soccorso: lo ha detto visitandolo esterrefatto il sindaco di Giulianova, Mastromauro. Avrebbe dovuto aggiungere: venga l’assessore alla sanità Paolucci, di persona. Venga il presidente D’Alfonso.
Venga chi ha ridotto la sanità, gli ospedali, i centri di prestazione della salute, in queste condizioni. Umiliando la professionalità dei malcapitati che restano a lavorare.
Se la morte di una ragazza di 23 anni a Pratola sia una vicenda sventurata, o una ennesima storia di malasanità, bisognerà capirlo e lo farà la PM di Sulmona, Aura Scarsella.
Ma è forte il sospetto che le cause della tragedia rientrino nella spossatezza della sanità durante l’estate.
Comunque, la Regione affronti i problemi che può affrontare subito, senza grandi attese e grandi sogni di panacee improbabili. Semplicemente, cominci a tenere negli ospedali personale sufficiente specialmente quando l’utenza raddoppia. E’ difficile capirlo?


26 Agosto 2014

Categoria : Cronaca
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