Calendario caccia? “Persino peggio di prima…”


Pescara – (Immagine: quel che in tanti vorrebbero, divieto di caccia e non se ne parli più… Ma altri, invece, sono per il fucile) – L’argomento caccia è da sempre in Abruzzo argomento di scontro e discordia. Da decenni, nessuno sembra aver fatto bene in materia. A sostenerlo non solo gli ambientalisi, ma sentenze e provvedimenti della magistratura.
E’ evidente che in passato si è pasticciato, e che, a quanto pare, sta accadendo la stessa cosa nel 2014. E’ difficile capire cosa impedisca regole giuste e chiare, evidentemente i conflitti di enormi interessi sono insanabili per una politica storicamente incapace di decidere con forza, limpidezza, equità e rispetto di tutti i diritti. Anche quelli degli animali, chiaramente.
Sulla bozza di calendario venatorio, che viene sottoposta domani a una prima valutazione, le associazioni WWF, LIPU, Salviamo L’Orso, Legambiente, Pro Natura e Mountain Wilderness hanno presentato una serie di osservazioni con cui – hanno spiegato stamani in conferenza stampa a Pescara – chiedono di migliorare il calendario, a dimostrazione di un reale cambiamento della gestione della caccia rispetto a quella pessima della passata Giunta regionale, battuta 14 volte in cinque anni in sede giudiziaria.
“Il calendario 2014-15, nella attuale stesura, ricalca e per alcuni versi persino peggiora i precedenti”, e’ stato affermato. Le sei associazioni ambientaliste insistono “sulla necessita’ di dare la necessaria tutela ad alcune specie di uccelli in cattivo stato di conservazione nonche’ di intervenire con urgenza per l’Orso marsicano, simbolo dell’Abruzzo, a grave rischio di estinzione, la cui tutela e’ una priorita’ assoluta, condivisa in tutto il mondo, di fronte alla quale il calendario venatorio deve essere necessariamente adeguato.
E’ in particolare indispensabile prevedere che, nell’intera area di distribuzione individuata nell’accordo PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano), sottoscritto dalla Regione Abruzzo insieme al Ministero per la tutela dell’Ambiente e ad altri Enti, l’attivita’ venatoria venga limitata a periodi e modalita’ compatibili con la tutela del plantigrado (evitando ad esempio di aprire la caccia al Cinghiale prima del primo novembre) concetto ribadito ampiamente dall’ISPRA e in sentenze del TAR”.


03 Settembre 2014

Categoria : Cronaca
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