Bracco: “Ignobile vicenda Provincia”


Pescara – (S.L.) – Riceviamo da Leandro Bracco, foto, consigliere M5S: “Durante la conferenza stampa convocata venerdì 12 settembre 2014, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Leandro Bracco ha ripercorso l’ignobile vicenda che ha visto protagonista la Provincia di Pescara a partire dal 2000. Edoardo Barusso, esperto di diritto amministrativo originario di Udine, dopo dodici anni di battaglie legali ha avuto la meglio obbligando la Provincia di Pescara a risarcirlo con la somma esorbitante di circa 1 milione e mezzo di euro pur non avendo lavorato neppure un giorno .
La sentenza di Cassazione, emessa a maggio 2012, non ha però avuto il prosieguo che avrebbe dovuto avere. Nessuno infatti si è preso la briga di trasmettere le carte alla Procura della Corte dei Conti obbligando di conseguenza la collettività pescarese a tirare fuori la cifra di 1 milione e mezzo di euro. La responsabilità non giudiziaria ma politica della vicenda Barusso è infatti da addebitarsi esclusivamente all’operato negligente dell’ex presidente della Provincia di Pescara Giuseppe De Dominicis e della sua giunta. A questo proposito sarà Bracco nei prossimi giorni a recarsi presso la Procura della Corte dei Conti a L’Aquila per depositare la sentenza di Cassazione e quindi chiedere che venga aperto un fascicolo per il reato di danno erariale ai danni dell’amministrazione Provinciale dell’epoca in modo che siano i diretti responsabili dello ‘scempio Barusso’ a pagare anziché la collettività. Mi riferisco ovviamente a De Dominicis e a coloro i quali , nell’anno 2000, rivestivano il ruolo di assessori. Chiedo inoltre al presidente D’Alfonso di prendere una volta per tutte una posizione netta e chiara riguardo il concetto di etica e responsabilità.
Lo stesso D’Alfonso infatti ha dimostrato maturità politica e senso del buongoverno sia quando ha dato ragione a me nella vicenda Sclocco sia quando ha firmato la delibera che prevede che i dipendenti dello Stato condannati anche solo in primo grado per reati contro la pubblica amministrazione siano costretti alle dimissioni. Sono stato però deluso dal suo operato in due occasioni dove il protagonista è sempre stato Giuseppe De Dominicis. In entrambe le circostanze infatti il Governatore avrebbe potuto mettersi di traverso sia riguardo la nomina di De Dominicis medesimo a commissario del parco della costa teatina sia quando ha permesso al suo braccio destro Giovanni Lolli di assumere sempre De Dominicis presso il suo assessorato tramite una consulenza. Chiedo dunque a D’Alfonso di dare attuazione all’art 54 della Carta costituzionale che prevede che le persone cui sono affidati incarichi pubblici abbiano il dovere di adempierli con disciplina e onore. Non ci possono essere infatti due pesi e due misure quando si tratta del bene della collettività e di denaro pubblico. In un paese normale De Dominicis sarebbe stato costretto ad abbandonare la scena pubblica. D’Alfonso invece lo ha resuscitato come Lazzaro. Lo stesso D’Alfonso dimostri che il suo amato Abruzzo è una regione normale e non invece un contesto politico nel quale per alcuni le regole si applicano mentre per altri si interpretano.


12 Settembre 2014

Categoria : Politica
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