M5S ai regionali: “Tagliatevi l’indennità”


Pescara – Il M5S torna alla carica, ma ha – diciamolo -scarse probabilità di successo: di tagliarsi le buste paga e i lauti privilegi, i consiglieri regionali (incluse le tonanti opposizioni… a parole) non hanno mai avuto voglia.
Da quell’orecchio non ci vogliono sentire e non hanno mai voluto sentire. Tagliarsi i lussuosi stipendi, le indennità, per i consiglieri regionali è una bestemmia, e per anni la Regione ha fatto credere agli abruzzesi che avrebbe sforbiciato. Non lo ha mai fatto, rinviando di mese in mese e di anno in anno: risultato, i consiglieri regionali abruzzesi sono tra i più pagati, anche se non risulta che siano tra i migliori d’Italia. Lo dicono i dati relativi all’Abruzzo precipitato tra le regioni che stanno peggio, oppure lo grida una sola scottante verità: la Regione non ha saputo (voluto) produrre una sola legge o leggina le ricostruire L’Aquila e il cratere.
In compenso, i consiglieri sono molto ben pagati, lavorano sì e no cinque giorni la settimana (più spesso quattro), viaggiano su lussuose auto argenee non solo nel colore. Straniere, peraltro. Il palazzo dell’Emiciclo e quello accanto, sedi regionali a L’Aquila, sono ancora ruderi malconci e puntellati: la Regione in cinque anni e mezzo non ha saputo neppure ricostruirsi… Insomma, ce n’è a sufficienza per tagliare almeno le indennità.
Un risparmio, in 5 anni, quantificato in complessivi 23 milioni di euro. E’ quanto conta di recuperare il Movimento 5 Stelle con il progetto di legge sul taglio alle indennità dei Consiglieri regionali, depositato nei giorni scorsi. I dettagli della proposta sono stati illustrati questa mattina a Pescara dal Capogruppo Sara Marcozzi.
“Abbiamo attivato – ha spiegato la Marcozzi – una ricognizione complessiva delle singole voci che compongono la busta paga dei Consiglieri regionali e formulato una proposta di revisione che prevede, a esempio, che l’indennità di carica non potrà superare i 5mila euro lordi al mese, contro gli attuali 11mila. Tagli anche ai rimborsi spese, da 4mila 500 euro a 2mila 500 euro, e alle indennità di funzione, che passeranno a mille 500 euro al mese, a fronte di 2mila 800″.
Tra gli altri tagli ipotizzati ci sono quelli alle indennità aggiuntive per i vice presidenti e segretari di Commissione, l’abrogazione della polizza assicurativa per i casi di morte o infortunio del Consigliere, l’abrogazione del trattamento di fine mandato, la riduzione dei vitalizi (con percentuali maggiori nel caso di cumulo di vitalizi diversi) e lo spostamento a 67 anni per la fruizione del vitalizio da parte dei Consiglieri (quelli fino alla precedente Legislatura) che ne abbiano maturato il diritto.


15 Settembre 2014

Categoria : Politica
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