Risarcimenti? Una finzione ipocrita


Belgrado (Serbia) – Riceviamo dall’aquilano Giulio Petrilli: “I dati ufficiali sui risarcimenti per l’invivibilità’ nelle carceri, dove ci fu un intervento della Corte Europea, sono a dir poco incredibili, finora è’ stato risarcito un solo detenuto con quattromila euro.
Molti altri si vedono respingere l’istanza con la non ammissibilità’, altri non hanno avuto nessuna risposta. Qui nel nostro paese non esiste nessuna forma di risarcimento, ne’ per l’invivibilità’ nelle carceri, ne’ quando sei detenuto ingiustamente.
C’era stata una sentenza della Corte Europea che obbligava l’Italia a rispettare il principio di umanità’ nella detenzione, riprovando l’incredibile sovraffollamento dei nostri Istituti di pena. Ma poi questa sentenza non ha avuto esecutività’ e la Corte Europea di fatto annullava la prima sentenza, concedendo all’Italia altro tempo e altre soluzioni. Per questo ci fu un decreto, approvato in un consiglio dei ministri che sanciva un risarcimento irrisorio per detenzioni inumane.
Oggi i dati ufficiali delineano un dato inquietante. Nessuno viene risarcito per questo, solo una persona è’ stata risarcita in forma esigua. Una tragica e triste constatazione: una volta detenuto non hai più’ diritti, in nessun senso, sia per le detenzioni illegali, in quanto poi una volta assolto nessuno ti risarcisce e anche nelle detenzioni in condizioni incredibili avviene lo stesso, nessun risarcimento.
Quando varchi la soglia di un carcere per te i diritti finiscono per sempre. Finiscono anche quando risulti innocente, immagina se vieni condannato.
Rimane solo l’indicibile sofferenza che il carcere produce sugli individui.


04 Ottobre 2014

Categoria : Dai Lettori
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