Ebola e allarmismi: si contrae solo per contatto diretto


(a cura di Flavio Colacito – psicopedagogista). Il virus Ebola sembra non arrestarsi, tanto da aver raggiunto gli Stati Uniti solo qualche giorno fa, generando molti timori in particolare tra chi viaggia spesso. Da ciò risulta evidente che un passeggero affetto già dal virus possa prendere un qualsiasi aereo propagando il contagio tra i passeggeri. Tuttavia, come riportato dal Centro per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie di Atlanta (Cdc), questa possibilità che il virus sia di facile trasmissione non è del tutto esatta. Il contagio può avvenire, a detta degli esperti, soltanto attraverso un contatto diretto con pazienti che manifestano i sintomi della malattia in modo evidente. Per prima cosa i sintomi non appaiono immediatamente, per cui in un paziente possono trascorrere anche una ventina di giorni o più. Thomas Eric Duncan è stato il primo paziente americano a cui e’ stata diagnosticato il virus lo scorso 1 ottobre. Duncan aveva superato il primo screening aeroportuale il 19 settembre in Libera, prima di imbarcarsi per gli Stati Uniti, dove ha gli sono stati diagnosticati i primi sintomi. Stando a quanto affermato dal blogger e esperto di viaggi Johnny Di Scala, esistono alcuni accorgimenti da adottare per evitare il rischio del contagio senza difficoltà, per esempio indossare una mascherina o farla indossare ai passeggeri così da evitare il contagio tramite starnuti. Gli aeroporti si stanno adeguando seguendo scrupolosamente le direttive imposte dalla Cdc, come si apprende dagli esperti della Cnn, tra le quali spicca il provvedimento fondamentale , ovvero fare di tutto per evitare che i viaggiatori infetti restino salgano sugli aerei, facendoli rimanere a terra attraverso scrupolosi controlli. Pulire quotidianamente gli aerei è d’obbligo a scopo cautelativo e preventivo, ma, anche garantendo l’igiene degli ambienti, va precisato che l’ebola e’ comunque di difficile trasmissione se paragonato alla febbre o alle più comuni influenze stagionali. Anche se il virus riesce a sopravvivere in un ambiente accuratamente controllato fino a sei giorni, è opportuno sottolineare, attenendosi ad uno studio della Cdc , che l’habitat di un aeroporto non sarebbe adatto affinchè il virus proliferi. I sintomi di Ebola sono facilmente identificabili: febbre, debolezza intensa, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola seguiti da vomito, diarrea, prurito e infine emorragie interne ed esterne. Detto ciò, appare evidente che un soggetto con uno stato di salute così compromesso – almeno stando a quanto è possibile leggere in un comunicato della International Air Transport Association – possa essere in grado di mettere piede su un aereo, vista la concomitanza evidente di più malesseri.


05 Ottobre 2014

Categoria : Salute & Benessere
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