Dove sono 5 mln di donazioni nel doposisma?


L’Aquila – Scrive Franco Taccia (foto): “Sperando che nessuno se la prenda se oso fare questa domanda, gradirei sapere se ci sono notizie fresche sui 5.000.000 di euro, frutto di donazioni a mezzo sms a favore (nelle intenzioni di chi donava, ovviamente) dei terremotati.
Ho sentito o letto che vennero affidati ad un Consorzio Finanziario di Padova, “ETIMOS”, affinchè venisse costituito un fondo di garanzia per le Banche alle quali eventualmente i terremotati avessero successivamente successivamente richiesto un prestito. Fondo bloccato per anni 9.
Qui mi fermo perchè altrimenti, invece di una domanda sembra che voglia proporre una risposta. Dico solo che chi all’epoca, con l’entusiasmo, lo slancio di generosità, e tutto quel che di buono si può dire di chi vuole aiutare chi sta nei guai, donò questi soldini, anzi soldoni, non era neppure sfiorato dal pensiero di banche, fondi, e sopratutto dal pensare che, chi, allora “comandava” , non avrebbe indirizzato i fondi stessi direttamente sulle criticità in atto ma avrebbe deciso di accantonarli per il “dopo”.
Siccome questo “fatto” mi riporta in mente anche altre situazioni all’apparenza diverse, ma forse mica tanto…, come i soldi raccolti da personaggi del mondo della musica, se non erro, per far rinascere la De Amicis, o, anche se il terremoto no c’entra, quelli pagati dalle assicurazioni dopo l’incendio appiccato a San Giuliano, ripeto la domanda, perchè, se non mi sono distratto facendomi sfuggire qualcosa e può anche essere, dico che la gente, di qua e di fuori “deve sapere” minuto per minuto dove si trova ogni centesimo. Specialmente se è qualcosa di più di un centesimo. E deve sapere perchè anche per queste cose debbano passare anni prima di vedere “qualcosa” di concreto e perchè se uno vuole sapere qualcosa pare che voglia cacciare un dente senza anestesia a chi riceve la domanda
Anche perchè i comunicati, le interviste, le visite più o meno lampo, le conferenze, la maggior parte delle volte, quasi sempre, lasciano nella gente gli stessi interrogativi di prima e le cose “ferme”.


08 Ottobre 2014

Categoria : Dai Lettori
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